Home » News » News » Comunicati » “Il Club Méditerranée di Caprera deve riaprire”.

L’avvocato Tonino Fonnesu, legale e rappresentante in loco del Club Med. di Caprera, ha inviato una lettera al sindaco di La Maddalena, Angelo Comiti, che vi proponiamo integralmente.

“Caro Sindaco, mosso dallo stesso spirito di servizio col quale ho ritenuto di operare durante il mio mandato, e memore delle battaglie a suo tempo affrontate assieme con tanto zelo e determinazione in ordine alle eterne problematiche del nostro Paese, nella convinzione e nell’auspicio di poter affrontare con altrettanta risolutezza l’attuale questione del mantenimento del Club Med in Caprera, quale persona depositaria della memoria storica e coprotagonista dell’intera vicenda, ho pensato di inviarTi la presente per offrirTi, ovviamente a ruolo invertito, la mia disponibilità a collaborare perché da parte degli Enti a ciò preposti venga rilasciata, a buon diritto e finalmente, la definitiva autorizzazione alla permanenza nel nostro territorio del noto complesso ricettivo.

Sono pronto a sostenere e difendere al Tuo fianco la validità dei numerosi motivi che militano a pro del riconoscimento del titolo o meglio del diritto che i Maddalenini hanno acquisito affinché questa struttura che, per oltre 50 anni ha dato tanto lustro e procurato consistenti vantaggi economici alla Città, possa riprendere ad essere operativa.

Gli argomenti da spendere a sostegno sono davvero molteplici e facilmente individuabili attraverso un’obiettiva, serena analisi, che tenga conto di tutte le vicissitudini, recenti e meno, cui è andata incontro la collettività maddalenina, ricerca che certamente va a contrastare con quella fondata sulle fantomatiche ragioni astratte, poste a base del minacciato intendimento di diniego di ogni occorrente formale autorizzazione amministrativa.

Il passato, remoto e recente, pone la nostra Città nel sacrosanto diritto di opporsi con fermezza e veemenza al rischio che, dopo aver subito il tracollo economico, a causa dell’abbandono delle storiche strutture militari, di cui sempre ha beneficiato l’intera economia isolana, nonché il non meno scioccante scippo del G8, debba ora sottostare agli umori di un anonimo funzionario ministeriale, o chi per lui, che vada sperando, in barba alla Regione Sardegna, di sottrarre impunemente ai Maddalenini anche l’importante risorsa economica garantita dal Club Med, elucubrando a giustificazione pretestuose, contraddittorie ed irragionevoli tesi, tipo quella secondo cui si verificherebbe una incompatibilità ambientale e culturale tra la presenza del Club Med e la Casa di Garibaldi posta nelle vicinanze!

Non esistono, invero, motivazioni oggettivamente plausibili per giustificare il paventato sfratto della fausta sessantennale struttura turistica, se non quelle, davvero puerili, sostenute con tanta astrattezza da coloro che ritengono che dalla presenza della struttura vacanziera possa venire dissacrata la memoria di Garibaldi, ovvero possa scaturirne un qualche effetto negativo.

A ben vedere, più di ogni altro, proprio siffatto argomentare può davvero profanare la splendida figura dell’Eroe, la cui memoria, non a caso, a partire dal 1954, magnificamente e rispettosamente è convissuta nel pieno rispetto assicurato dal Club Med.

Né, per altro verso, può trovare credito l’assunto secondo cui, col mantenimento della presenza turistica, si consentirebbe la cementificazione di Caprera.

I fatti storici, al riguardo, conducono per vero a tutt’altra constatazione e valutazione, dando torto secco a quanti vogliono speculare sull’argomento.

Basti rammentare, infatti, che in occasione della avvenuta celebrazione del cinquantenario in Caprera, il più prestigioso rappresentante del Club Med, il Presidente Henry GISCARD D’ESTAING, ha chiesto innanzitutto e solo di poter adeguare la struttura alle manifestate esigenze dei frequentatori, proponendone la promozione a quattro tridenti (5 stelle) mediante il semplice rifacimento dei capanni esistenti, per poterli munire di un indipendente servizio interno, in sostituzione dei non più accettabili servizi comuni, propri di un campeggio.

Tale progetto, per la verità, seppure localmente tanto apprezzato e dato virtualmente per approvato, non venne però condiviso a Cagliari, ove il Presidente SORU ebbe ad escludere che in Caprera potesse perpetrarsi la presenza di strutture precarie, sì da suggerire ed ottenere, in alternativa, la sottoposizione al suo esame di diversi progetti sostitutivi, ultimo quello che, senza mai perdere di vista la salvaguardia e la valorizzazione del bene primario dato dal patrimonio naturale e dal valore paesistico ed ambientale del luogo, vede ridotta da 1200 a 650 posti letto la capienza delle camere, da erigersi tutte al piano terreno, in corpi di fabbrica separati, completamente mimetizzati tra rocce e piante. Il tutto, si badi bene, ad una distanza di oltre 150 metri dal mare, mentre la preesistente (capanne ed edifici in muratura), per la massima parte trovasi ben all’interno di detto limite.

Per contro, assai negativamente e sotto tanti altri profili, devesi considerare l’ipotesi della chiusura della prestigiosa presenza nei confronti di La Maddalena, che, oltre alla notorietà del luogo assicurata dal Club Med nel mondo mediante gratuita pubblicità, soprattutto andrebbe a sacrificare, con irresponsabile quanto imperdonabile atto di leggerezza, l’occupazione permanente di una squadra di almeno 20 persone legate da contratto a tempo indeterminato, cui devonsi aggiungere almeno altri 140/160 posti di lavoro stagionale per un periodo di tempo che va da fine Maggio ad Ottobre, con la prevedibile totale copertura certa dei posti letto, considerato che, proponendo come vacanza la Sardegna, il colosso turistico mai ha avvertito crisi di clientela.

Né va trascurato l’interesse economico – occupazionale creato dall’indotto, ossia dalle ulteriori possibilità di lavoro che grazie al Club Med gravitano indirettamente su tante altre categorie come quella dei marittimi, dei tassisti e degli artigiani in genere, che sempre hanno procurato per sé occupazione e reddito di tutto rispetto, per di più spendibile in La Maddalena.

A tutto ciò va aggiunto che il Club Med, fin dall’inizio di tale fase innovativa, ha perfino promesso di creare una scuola di specializzazione invernale per camerieri e baristi, accessibile sia ai dipendenti che agli esterni.

Se tanto non basta, si calcoli ancora che il Club Med, nelle assunzioni del personale, ha sempre privilegiato i Maddalenini per tutte le categorie disponibili, assicurando loro, se interessati, la continuità dell’occupazione nelle proprie strutture invernali. Per altro verso, ha pure mostrato grande sensibilità e solidarietà verso le richieste che di volta in volta possono aver avanzato le diverse Amministrazioni comunali per ottenere un qualche ausilio nelle soluzioni delle problematiche del momento, attinenti al settore.

Arrivati a questo punto, quindi, si rende assolutamente necessaria ed improcrastinabile la messa in atto da parte del Comune di una valida strategia di difesa, volta ad ottenere con fermezza il giusto, più responsabile coinvolgimento di tutte le Istituzioni Pubbliche che al riguardo svolgono un qualche ruolo od hanno titolo per interferire nella questione, contando, se del caso, sulla mobilitazione dell’intera popolazione che, per quel che posso personalmente assicurare, è davvero stanca di patire i negativi effetti della mancata riapertura del Villaggio.

Assai utile allo scopo potrebbe essere considerata la creazione di un apposito Comitato di Emergenza che, in uno all’intero Consiglio Comunale, i cui membri, come noto, da tempo hanno provveduto a perfezionare ogni relativo iter burocratico di loro competenza, votando favorevolmente all’unanimità, qualsivoglia impegno a ciò rivolto, compresa la debita variante al P.U.C., potrà gestire il caso fino ad ottenere l’esito desiderato.

Quale comune concittadino, quindi, ancor prima che come legale e rappresentante in loco del Club Med, considerate le ansiose ricorrenti attese di buone notizie che pressoché quotidianamente mi vengono sollecitate dai compaesani, pronti se del caso alla sollevazione, ho ritenuto doveroso rendere pubblica la presente, certo di incontrare una Tua sensibile, operativa condivisione acchè il più celermente possibile venga superato l’esistente ostacolo, sorprendentemente creato dal C.T.R.U. di Cagliari, fatto che, da subito, andrebbe a premiare non poche di quelle persone che, da troppo tempo ormai attendono, almeno sotto l’aspetto occupazionale, un concreto segnale di riscossa.

Ti saluto con inalterata stima”.

La Maddalena, 19 Febbraio 2011.

Tonino Fonnesu.

Massimiliano Marras

Ristorante a La Maddalena

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