Home » News » News » Attualità » L’ex direttore sanitario dell’ospedale maddalenino, prof. Romeo Milani, a muso duro sull’operato della ASL di Olbia
Prof. Romeo Milani
Prof. Romeo Milani

 La Maddalena, 12 Agosto 2014.

Finalmente il Manager ha “gettato la maschera”, declinando l’invito della stampa (l’Unione Sarda di mercoledì 6 Agosto 2014) a fornire chiarimenti circa la disposizione fattagli pervenire dai competenti Uffici Regionali, confermante il blocco dell’attività iperbarica del Centro di La Maddalena.

Come d’abitudine costui, ciurlando sul manico dell’ambiguità, si è sottratto dal fornire le utili e trasparenti informazioni dovute, chiaro indice, questo, della caotica situazione che lo coinvolge.

Ma il contenzioso giuridico che grava sulla  ASL 2 non si limita al solo conflitto tecnico-operativo promosso dall’Amministrazione Regionale, bensì riguarda anche il suo operato amministrativo, che si trova sotto l’obiettivo critico del Commissario Straordinario della “Spending Review” (Revisione della Spesa), Dott. Carlo Cottarelli, e del Presidente dell’Autorità Anti-corruzione del Governo, Dott. Raffaele Cantone.

I due alti Dirigenti dello Stato minacciano severe sanzioni economiche ai funzionari che esitano a rispondere  o non forniscono dati veritieri sui chiarimenti di spesa già richiesti da tempo, quali, per esempio, i quesiti inevasi avanzati dalla nostra Organizzazione, che costituiscono parte integrante delle inchieste in corso.

L’Associazione Bianco-Celeste, in attesa che gli organi governativi chiamati in causa (Agenas, Ministero della Salute, Ministero degli Interni, Procura della Repubblica, Struttura Governativa per la Revisione della Spesa, Assessorato Regionale alla Sanità, Collegio Sindacale Aziendale, Consiglio Comunale maddalenino, ecc.) facciano chiarezza approfondendo i controlli di legittimità sulle questioni  tecnico-economiche  segnalate, ed eventualmente  intervenendo con misure correttive per porre rimedio allo sfascio funzionale in cui si trova l’intera struttura ospedaliera maddalenina, in ossequio alle quotidiane richieste avanzate dall’opinione pubblica che sulla pendente questione iperbarica chiede la massima trasparenza, si è assunta l’impegno  di esporre  le proprie conoscenze su quei  fatti  che, stante il silenzio-diniego del Manager, si mantengono torbidi e lacunosi.

A tal fine, precisa che il complicato “busillis” iperbarico si rifà sostanzialmente all’intervento di rottamazione strumentale (mai chiarito) operato dalla ASL sulla pre-esistente camera maddalenina; non si comprende infatti, il motivo per cui il Manager – senza darne spiegazione – abbia voluto la sua demolizione, quand’essa risultava essere meno obsoleta della cagliaritana (rimasta invece operativa) per tempistica d’impianto e attività terapeutica (circa 1/3 degli interventi  comparativamente eseguiti).

Per di più l’iniziativa, indubbiamente molto onerosa, pare risultare poco chiara oltre che intempestiva e procrastinabile, anche perché non è stato neppure consentito di verificare l’esistenza di una perizia tecnica di supporto all’evento attuato.

Inoltre, la procedura amministrativa adottata per l’approntamento funzionale della nuova unità operativa, è stata stravolta in corso d’opera, tanto da trasformare la struttura da polifunzionale a “sola emergenza”. Ciò fa  sollevare alcune perplessità relative all’espletamento delle gare di appalto in quanto non è risultato possibile accedere alla visione delle singole delibere che l’hanno determinata.

Tutto questo, senza soffermarci a considerare che l’iniziativa ha privato il centro di La Maddalena della 2^ unità iperbarica di cui invece ha usufruito  quello di Cagliari.

Un’identica rottamazione sembra aver colpito anche la pianta organica in quanto, pur tuttavia risultando nel suo complesso numericamente sufficiente (4 unità mediche, 5 infermieri ed 1 tecnico abilitato che, data anche la reperibilità di doppie unità, risultano bastevoli a soddisfare il fabbisogno della chirurgia e dell’iperbarica – entrambe da tempo defunzionalizzate con la chirurgia chiusa sin dal 2007!) – al momento, dato che alcuni medici ed infermieri, per attestate menomazioni psico-fisiche risultano non idonei alle mansioni assegnategli, non si può ritenere che essa sia conforme alle direttive dell’accreditamento funzionale.

E’ nostra opinione quindi, nell’interesse della sicurezza dei pazienti e degli stessi operatori sanitari, che bene abbia operato  la Regione con il suo intervento sospensivo, ma che ancor più utile e doveroso risulterà il suo intervento se, in un prossimo futuro, riuscirà a rottamare anche i rottamatori.

Prof. Romeo Milani (Direttivo dell’Associazione Biancoceleste La Maddalena)

Massimiliano Marras

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