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Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena – Comunicato stampa del 07.02.2011

Una strategia condivisa per eliminare i cinghiali dall’Arcipelago.

Doppia strategia elaborata dall’Ente Parco per provare a risolvere il problema della presenza di cinghiali ibridi all’interno dell’Arcipelago e far fronte all’emergenza determinata dal vertiginoso aumento degli animali sull’isola di Caprera, fenomeno che si sta estendendo all’isola madre di La Maddalena. La discussione, affrontata nel corso di una Conferenza di Servizi voluta in sinergia dall’Ente Parco e dal Comune di La Maddalena, ha visto, oltre alle due citate Amministrazioni, la presenza di tutti i soggetti istituzionali coinvolti: Corpo forestale Regionale e dello Stato, Ente Foreste, A.s.l, Provincia di Olbia-Tempio e Carabinieri, al fine di sviluppare soluzioni condivise in vista dell’avvio della campagna di eradicazione della specie non autoctona di cinghiale-maiale.

Due le soluzioni prospettate dall’Ente di via Giulio Cesare sulla base di un quadro normativo complesso, che impone particolare attenzione nelle procedure da adottare. La prima prevede  l’avvio immediato delle procedure per la cattura degli animali con l’utilizzo di gabbie e successiva macellazione (in merito è stata già resa pubblica una manifestazione di interesse per l’individuazione di un soggetto in grado di occuparsi del trasporto degli animali alla macellazione).  Una seconda si articola con l’avvio di un percorso amministrativo più lungo che prevede l’abbattimento dei suini mediante battute controllate  da parte di personale adeguatamente formato.

Nel corso della Conferenza di servizi è emersa la necessità di modificare il Piano di Gestione, che risale a sei anni fa e che dovrà essere aggiornato attraverso il monitoraggio dell’attuale situazione e l’individuazione delle ragioni oggettive che giustifichino l’abbattimento degli animali. Gli allarmi sviluppatisi nel corso degli ultimi mesi in particolare sull’isola di Caprera per l’incolumità delle persone motivano ampiamente entrambe le  modalità d’intervento. La discussione dei partecipanti alla Conferenza di Servizi sulle bozze di regolamento presentate dall’Ente Parco è servita a chiarire dubbi e perplessità normative e procedurali.

Sull’esempio di Porto Conte a breve verrà avviata la campagna di cattura tramite gabbie. Più lenta la procedura per l’abbattimento selettivo, per la cui operatività è prevista la formazione di operatori in grado di offrire precise garanzie sul rispetto dei protocolli e che dovranno essere sottoposti a severi controlli da parte del personale delle Amministrazioni preposte. Le ferree regole previste da normative nazionali e regionali escluderanno ogni possibilità di equivocare le selezioni mirate con altre forme di abbattimento faunistico.

Massimiliano Marras

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