Home » News » Rubriche News » Gli impianti sportivi del “Faravelli” oggi, rispetto al passato, vengono lasciati morire senza alcuna manutenzione.

                                                                                       

Tore Faggiani e Nicola Calaresu, con alcuni giovani del canottaggio di ieri
Tore Faggiani e Nicola Calaresu, con alcuni giovani del canottaggio di ieri

 AMARCORD DI UNO STORICO CENTRO SPORTIVO: Il Faravelli.

 Lo sport isolano, militare e civile, non può prescindere dal Centro Sportivo Faravelli che ha fatto da culla alla maggior parte degli atleti isolani.

Oggi quegli impianti, migliorati dopo i lavori del mancato G8, non vengono usati e lasciati…morire senza alcuna manutenzione.

 di Salvatore Faggiani.

C’era una volta………Così iniziano le favole che, essendo prevalentemente riservate all’età dell’infanzia e della fanciullezza perché ricche di argomenti fantastici e misteriosi, finiscono sempre bene.

Quello che sto per raccontarvi assomiglia molto ad una favola perché è una storia bella: ricca di momenti felici e di successi importanti, ma a differenza delle favole vere che si concludono generalmente con il classico…«e vissero felici e contenti» è una storia reale ma con un esito ed una conclusione, fra virgolette, non da favola.

C’era una volta il Centro Sportivo Faravelli, culla ed epicentro dello sport militare, targato Marina Militare della Sardegna, ed anche dello sport giovanile e scolastico maddalenino. Un luogo vivo, spensierato, pieno di bella gioventù e soprattutto di gioia e felicità. Un luogo dove militari, giovani e meno giovani, si mescolavano con la gioventù isolana in un connubio di spensieratezza e gaia partecipazione sportiva.

Dopo aver percorso il rettilineo dell’Ospedale Militare e terminata la successiva lunga curva che si chiude su Cala Camiciotto, si intravedevano gli impianti sportivi di calcio, calcetto, pallavolo, basket e canottaggio del Centro Sportivo Faravelli. Centro Sportivo che custodisce i ricordi di una storia sportiva lunga e ricca di soddisfazioni come le importanti e significative affermazioni regionali e nazionali del canottaggio, i brillanti successi nei Campionati Assoluti Nazionali della Marina Militare delle varie rappresentative di Marisardegna e, per un certo periodo ai tempi della fusione dell’Ilva con Marisardegna, teatro delle partite casalinghe dell’Ilvamarisardegna.

Fino a dodici anni fa in quel tratto, nell’aria si rincorrevano le voci dei militari, ma anche le grida gioiose degli alunni delle scuole medie, dei ragazzi delle società sportive locali e del personale statunitense di base all’isola, che utilizzavano le strutture. Nelle acque di Cala Camiciotto si sentivano gli schiaffi dei remi delle imbarcazioni di canottaggio che veloci scivolavano verso le limpide acque tra La Maddalena, Santo Stefano e Caprera. Oggi, dopo quella curva, ci accompagna nella nostra passeggiata in auto, in bicicletta o a piedi, un triste e desolante silenzio!

Quell’angolo di luce, di gioia e felicità di vivere, sprigionate dalla gioventù militare e isolana si sono improvvisamente spente. Un maligno interruttore con un semplice clic si è messo in posizione «off». Ha spento la voglia di sport dei nostri ragazzi, che ora si trovano ad affrontare  stagioni invernali ancora più dure, perché da vivere in compagnia della solita noia e del pericoloso ozio.

Durante i lavori del mancato G8, gli impianti sportivi erano stati usati come deposito materiali e macerie ma una volta terminati i lavori sono stati ripristinati, addirittura migliorati, ma purtroppo ancora oggi inutilizzati, tant’è che si notano le conseguenze del mancato uso e soprattutto della mancata manutenzione.

Francamente è una situazione che indispettisce in virtù della «preoccupante» situazione degli impianti sportivi locali. Se ho usato il termine «preoccupante» è perché continuando la posizione «off» degli impianti Faravelli, aumenta la già grave penuria delle strutture sportive locali, con la conseguenza di aggravare in maniera definitiva la deficitaria attività sportiva dei nostri giovani e degli appassionati.

L’amore per lo sport e per i giovani e questa rubrica mi consentono di esternare un pensiero e un suggerimento per il «Palazzo» che, credo, sia condiviso dalla maggior parte dei maddalenini e soprattutto dei giovani: perché non provare ad acquisire o perlomeno ad ottenere l’uso degli impianti sportivi della Faravelli? Non nego che sia un compito non facile e pieno di difficoltà politiche e burocratiche, ma provare costa niente! Ora come ora gli impianti sportivi a La Maddalena  sono indispensabili come l’acqua fresca in una estate torrida. Come indispensabile è far tornare, almeno in parte, quel rincorrere di voci e grida gioiose!

 

Massimiliano Marras

Ristorante a La Maddalena

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