La festa degli innamorati sta diventando per lo sport una data funesta e colma di ricordi tristi e tragici.
di Salvatore Faggiani.
E’ iniziato il 14 febbraio 2004 il doloroso San Valentino per lo sport. Infatti ci lasciava Marco Pantani: un campione diventato leggenda.
Il corpo del Pirata di Cesenatico venne trovato privo di vita la sera di quel San Valentino in un anonimo residence di Rimini, stroncato a causa di un edema polmonare e cerebrale dovuto ad un’overdose di cocaina.
Una morte assurda, triste epilogo di un campione che venne lasciato solo ed isolato proprio da quel mondo, il ciclismo, che lui stesso aveva avvicinato alla gente con le sue imprese, le sue scalate, le sue battaglie, facendoci rivivere i miti di Coppi e Bartali. La stessa gente che urlava ogni qualvolta si alzava sui pedali, che si spintonava sui pendii di Alpi e Pirenei per raccogliere la bandana che gettava a terra prima dell’attacco, che seguiva davanti alla televisione quello scalatore che stroncava le gambe ai suoi avversari, che piangeva ogni volta che la sfortuna gli si accaniva contro.
Quella gente e tutti noi non lo vorremmo ricordare per quel triste 14 febbraio 2004. Non vorremmo ricordarlo per il doping, per i processi, per le dubbie squalifiche, per la persecuzione giudiziaria a cui è stato sottoposto. Ma è quasi impossibile non farlo, nonostante si tenti di cancellare quel triste giorno riavvolgendo e riguardando il nastro della memoria delle sue impareggiabili e leggendarie imprese, perché Marco quel 14 febbraio ha deciso di lanciare la bandana e non raccoglierla più, perché le emozioni, i brividi e le lacrime che ci ha regalato con le sue imprese sono state interrotte da quell’assurdo e tragico 14 febbraio.
Un San Valentino che a distanza di nove anni fa sprofondare nuovamente lo sport nel dramma. Pistorius, l’atleta sudafricano che ha rotto le barriere paralimpiche e che con le sue gambe………lamellate alle recenti Olimpiadi di Londra 2012 si è arreso solo negli ultimi metri della semifinale dei 400 piani di fronte ai campioni non disabili, ha ucciso la fidanzata, la modella Reeva Steenkamp, per averla scambiata per un ladro, anche se la dinamica della disgrazia, avvenuta nella sua casa di Pretoria, non è chiara.
Solo Blade Runner, come viene chiamato l’atleta, è l’unico che sa e può dire cosa sia successo veramente. Rimane il fatto che un’altra tragedia colpisce lo sport nella ricorrenza degli innamorati. Ricorrenza che purtroppo per lo sport annovera un’altra notizia dolorosa, anche se meno tragica perché la vita è il bene più prezioso. L’arresto del Presidente del Cagliari Calcio Massimo Cellino per peculato e falso ideologico per lo stadio Is Arenas; uno stadio che viste le varie vicissitudini, anche sportive, è nato sotto una cattiva stella!
Noi siamo garantisti e quindi siamo per la presunzione di innocenza, fino a prova contraria, del Presidente Cellino.
Però la storia dello Stadio Is Arenas ci lascia alquanto perplessi e basiti. Infatti è inammissibile che uno stadio di calcio non sia terminato prima dell’inizio del campionato, come è ingiustificabile l’atteggiamento delle istituzioni. Perché se è lodevole l’iniziativa di Cellino di costruire uno stadio di proprietà della società è altrettanto criticabile il fatto di non averlo realizzato nei tempi giusti e con i requisiti di sicurezza previsti dalle norme. Ma altrettanto è da criticare l’atteggiamento del Comune di Cagliari, che oltre a rimanere insensibile alle reiterate richieste di Cellino per lo stadio S.Elia, ha lasciato il medesimo stadio in completo abbandono, e delle istituzioni calcistiche che in merito hanno preso decisioni incomprensibili e illogiche e in alcuni frangenti rimanendo addirittura in silenzio.
San Valentino è una ricorrenza che esalta l’amore, ma per lo sport è foriero di notizie tragiche e tristi.