Quando l’inciviltà supera ogni tolleranza e ogni limite.
Di Lorenzo Impagliazzo.
Si ripete da qualche tempo, quasi un rituale nei fine settimana.
Uno fra i siti più belli e apprezzati dell’Arcipelago: Giardinelli, noto per la spiaggia di ‘Capocchia du purpu’ (testa del polpo), per arrivare alla quale si percorre a piedi un piccolo sentiero, tra rocce e vegetazione, è divenuto meta di bivacchi e spuntini di taluni che, noncuranti delle più elementari regole del vivere civile, abbandonano rifiuti di ogni genere in piccoli e grandi sacchi, alimentando le scorribande di cinghiali e altri animali, che completano l’opera disseminando in quest’angolo di paradiso ogni genere di alimenti e indifferenziato.
Le foto che vi mostriamo testimoniano quanto grande sia lo scempio che turisti e residenti sono costretti a vedere quando si avventurano da quelle parti.
Non è tanto l’entità del danno che preoccupa, quanto l’assoluta mancanza di regole che anima i responsabili di questi comportamenti.
Usufruire delle bellezze di una natura senza eguali è un diritto di tutti, deturparla noncuranti di un degrado che a lungo andare potrebbe compromettere seriamente l’ecosistema del sito in questione è un reato.
Portar via i resti di uno spuntino abbondante, specialmente dopo averlo raccolto in buste e bustoni (pur non avendo fatto la differenziata!), è il minimo che si possa chiedere.
Invece niente: Lattine, bottiglie, cartacce, forchette di plastica. Si trova di tutto a ridosso degli alberi che indicano la strada che fa da apripista al mare cristallino, di fronte a Caprera. Persino i resti colorati di amori consumati.
Le segnalazioni sinora non hanno portato ad alcun risultato.
Sicuramente l’Isuleddu non è l’unico esempio di inciviltà, ma potrebbe (sperare non costa nulla) rappresentare l’inizio di un cambiamento profondo nell’agire di alcune persone, che perseverano nell’anteporre i propri limiti e un grande menefreghismo, a danno di se stessi e di un’intera collettività.
Che non può più stare a guardare!