Olbia, 8 Gennaio 2016.
Nell’anno appena trascorso sono nati in Gallura 1.241 bambini, con una contrazione delle nascite del 5,7% rispetto al 2014.
La Maddalena – Il 2015 si chiude al “Paolo Merlo” con una contrazione delle nascite superiore al 18%, passate dalle 77 del 2014 alle 65 del 2015; a questi devono aggiungersi una decina di donne che rischiavano di partorire prima della 34esima settimana, e sono state indirizzate verso altre strutture sanitarie che garantiscono, a differenza delle strutture galluresi, l’assistenza neonatologica con terapia intensiva.
Olbia – Nel 2015 nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia sono nati 915 bambini, contro i 964 del 2014, con una contrazione delle nascite di poco superiore al 5%. A questi si devono aggiungere un centinaio di donne che rischiavano di partorire prima della 34esima settimana, e da Olbia sono state indirizzate verso il Centro di secondo livello delle Cliniche Universitarie di Sassari che garantisce, a differenza della struttura olbiese, l’assistenza neonatologica con terapia intensiva.
Tempio Pausania –Il reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale Paolo Dettori registra nel 2015 una leggera contrazione delle nascite, passante dai 271 nati del 2014 ai 261 del 2015, con una riduzione del 3,8%
“Una contrazione delle nascite in linea con il trend regionale e nazionale, che viene sicuramente condizionato dal periodo di crisi che ha investito il nostro Paese”, spiegano i primari dei reparti di Ostetricia e Ginecologia della Asl di Olbia.
GLI STRANIERI – Contrazione delle nascite che si inizia a registrare anche tra le coppie straniere: i neonati di genitori non Italiani all’interno delle strutture galluresi si sono ridotti del 21%, passando dai 277 bimbi del 2014 ai 228 del 2015.
- Nel 2015 a La Maddalena 17 mamme su 65 erano straniere (il 26%); tra questi erano presenti la Romania (4 mamme); Brasile, Marocco, Francia (2 mamme); Isole Mauritius, Albania, Polonia, Stati Uniti, Ucraina, Cuba, Cina (1) .
- Nella struttura tempiese appena il 9% delle mamme è di nazionalità straniera (24 donne); tra queste la comunità maggiormente rappresentata è quella romena (8 donne); marocchina (5); senegalese (4); brasiliana (3); colombiana, jugoslava, cinese e cubana (1).
- Anche quest’anno l’ospedale olbiese si caratterizza per la sua multietnicità: nel reparto materno-infantile circa il 20% del totale delle partorienti non è Italiano (lo scorso hanno la percentuale superava il 25%) e le mamme provengono da 34 Paesi diversi. Il numero maggiore di neo mamme proviene dalla Romania con 64 parti (erano 91 nel 2014, 86 nel 2013 e 65 nel 2012); seguita da Marocco con 18 nati (erano 24 nel 2014, 16 nel 2013 e 18 nel 2012); Albania 15 nati (erano 7 nel 2014); Polonia con 10 parti (erano 14 nel 2014, 8 nel 2013 e 22 nel 2012); seguiti da Pakistan (8); Senegal (7); Ucraina (6); Germania (6, contro i 14 del 2014); Russia, Ungheria e Svizzera (5); Bolivia, Argentina, Messico (1)
L’ETA’ MEDIA DELLE DONNE
- Le mamme che partoriscono al “Paolo Merlo” di la Maddalena hanno mediamente 30 anni.
- Il 64% delle donne che si è rivolta alla struttura di Olbia per mettere al mondo il proprio figlio ha meno di 35 anni; il restante sono invece over 35, con una rilevante quota di ultra quarantenni, che spesso ricorrono alla procreazione medicalizzata assistita, che si conclude spesso con parti gemellari. A Olbia la più giovane neo mamma aveva 17 anni, la più matura 52 anni.
- Le mamme che partoriscono al “Paolo Dettori” di Tempio Pausania hanno mediamente 32,4 anni.
I TAGLI CESAREI
Su 1241 parti complessivi, in Gallura nell’anno appena trascorso sono stati eseguiti 484 tagli cesarei, pari al 39% dei parti complessivi, così suddivisi:
- A la Maddalena 23 cesarei (il 35,3% dei parti);
- A Olbia 319 (il 34,8% dei parti);
- A Tempio Pausania 142 (il 54,4%).
“Alla luce di quanto accaduto nel panorama nazionale, e in attesa dell’imminente riorganizzazione regionale della rete ospedaliera, la priorità di questa Direzione Aziendale”, spiega il Commissario della Asl di Olbia, Paolo Tecleme, “è quella di garantire, in ogni caso, la sicurezza della partoriente e del bambino”.
Azienda Sanitaria Locale n. 2 – Ufficio Stampa Antonella Manca