La Maddalena, 27 Gennaio 2017 – Sono sei in tutto il mondo le spiagge di colore rosa, ma solo una, la spiaggia rosa di Budelli, deve la sua particolare colorazione ai frammenti polverizzati di un microrganismo: la Miniacina Miniacea, che vive abbondante sulla posidonia a cui conferisce quel bianco rosato all’apice del fogliame. Questo microrganismo alla fine del suo ciclo vitale, morendo, cade e va a sedimentarsi sul fondo da dove, trasportato dalle correnti finisce sulla riva della spiaggia rosa. Questa breve spiegazione dà l’idea della rarità e del valore che l’Arcipelago racchiude in sé: una spiaggia, già protetta e tutelata da tanti anni, che oggi conserva ancora un unico abitante, Mauro il suo custode, potrebbe però, proprio per la sua peculiarità mondiale, diventare a tutti gli effetti un Monumento naturale, come e meglio, di sistemi arborei e particolari terreni boschivi, lagunari ecc., tra i quali, oggi, ci sono, forse gli unici esempi nazionali di Monumenti naturali. Secondo le normative che hanno reso possibile la loro “istituzionalizzazione”, da parte delle Regioni, i monumenti naturali sono tali quando possiedono “un elemento del paesaggio naturale – vegetale, geologico, geomorfologico, paleontologico, idrico – che, per la sua rappresentatività, riassume un processo di formazione genetica o esemplifica un tipo di forma naturale” come descrive Sardegna Ambiente, l’Agenzia della Regione Sardegna che si occupa del patrimonio naturale e paesaggistico dell’isola. “Il monumento naturale – continua l’Agenzia sarda – è tale in quanto rappresentativo dei valori della natura, al punto da muovere l’animo all’apprezzamento e al rispetto del patrimonio naturale di cui è parte. Esso racchiude in sé un’elevata densità di valori, a somiglianza di quanto avviene per i monumenti della cultura. Una volta riconosciuto tale, il monumento naturale viene investito di un valore simbolico e celebrativo, analogamente ai monumenti storici e artistici. Esso assume una funzione pedagogica, quella di insegnare a rispettare e amare quei valori”. Questi elementi di peculiarità descritti da Sardegna Ambiente sono tutti ben rappresentati dalla spiaggia rosa, che potrebbe per questa sua rarità, diventare anche il primo monumento naturale individuato in una spiaggia. E proprio perché rappresenta “un oggetto notevole da conservare, in quanto memoria della storia naturale e territoriale, lo Stato – o la comunità – lo prende sotto la sua tutela e lo connota formalmente come parte del patrimonio comune, da mostrare alle giovani generazioni in quanto degno di essere conservato e trasmesso nel tempo – sempre secondo Sardegna Ambiente”. Un’altra caratteristica fondamentale della spiaggia rosa che ne fa, di fatto un monumento naturale è il suo valore di rappresentatività nei confronti dell’ambiente naturale attuale e passato “per cui il monumento non resta un fatto isolato nella sua imponenza, bellezza e spettacolarità, ma ha valore anche in quanto parte integrante e importante di un paesaggio naturale e di un sistema ambientale”. Sono le leggi che, a partire dagli anni ’40 hanno segnato un cambiamento nella tutela degli oggetti immobili che racchiudono cospicui caratteri di bellezza naturale o di singolarità geologica intesa come una particolare conformazione del terreno, delle acque o della vegetazione che ai caratteri di bellezza naturale unisce il pregio della rarità ed hanno permesso, nel tempo, di promuovere anche particolari paesaggi naturali a Monumenti, alla stessa stregua delle bellezze architettoniche, storiche e culturali di cui è ricca l’Italia.
E allora, siamo pronti ad aggiungere alla valorizzazione dei luoghi del cuore di Candeo e spiaggia rosa, anche questa stimolante iniziativa di “spiaggia rosa Monumento naturale”.
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