Olbia, 7 Ottobre 2017 – “Questa medaglia è una rivincita sulle malattie, sugli acciacchi, sulle tante vicissitudini che mi sono capitate rendendomi la vita difficile”. Per Sandra Trogu, cagliaritana, 54 anni, la medaglia d’oro conquistata al mondiale di judo veterans Olbia 2017 ha un sapore davvero speciale. All’età di 33 anni le viene diagnosticato un tumore. Subisce lo svuotamento dei seni e l’impianto di protesi intramuscolari. Dieci anni dopo, arriva un’altra mazzata. Un orecchio di Sandra non funziona più e l’equilibrio ne risente pesantemente. I problemi di salute aggiungono sale su altre ferite aperte. Sandra Trogu si ritrova da sola, con tre figli a carico e senza lavoro. Il judo, che aveva cominciato a praticare da bambina, vincendo una medaglia d’argento agli assoluti all’età di 15 anni, sembrava un lontano ricordo. “In quei giorni avevo paura di morire, invece – ricorda Sandra – tre anni fa ho rincontrato un vecchio amico che mi ha proposto di tornare in palestra, alla Karalis. E la mia vita è cambiata. Ho visto la luce in fondo al tunnel. Eravamo alla vigilia dei campionati nazionali a Follonica. Ci sono andata entusiasta, convinta di cavarmela di rendita con il mio vecchio judo, invece ho preso solo colpi! Le mie avversarie erano tutte come me, motivate come me e tutte di buon livello tecnico”. Trovate le motivazioni giuste, per Sandra si apre una nuova fase. Agli Europei di Zagabria porta a casa l’oro a squadre, con la nazionale italiana, nella categoria F5. “Qualcuno – racconta Sandra – ha fatto notare a Raimondo Degortes che, sul giornale, veniva citato solo lui tra i sardi in gara a Zagabria. Così lui è venuto da me e mi ha regalato la sua bandiera dei quattro mori che poi ho tirato fuori al momento della premiazione. Per questo, quando ho vinto l’oro a Olbia, sono andata a cercare lui e il gemello Francesco, gli altri due campioni del mondo sardi. Ci portiamo fortuna, evidentemente”. A distanza di due giorni dalla conquista dell’oro mondiale nella categoria F5 48 kg, Sandra Trogu conserva intatte le emozioni vissute al PalAltogusto. “Penso che una bambina non avrebbe pianto quanto me. Anche ieri, in palestra, circondata dai bambini, con la medaglia al collo, coccolata da tutti, non ho saputo resistere all’emozione. Sono fatta così. A casa mia c’è una cornacchia che ho salvato, tempo fa, dalle fauci di un cane. Evidentemente non se ne vuole andare…”
Nardo Marino – addetto stampa World Judo Championships Kata & Veterans –