La Maddalena, 07 Gennaio 2017 – L’esperienza della flotta sarda docet. La sentenza con cui l’Unione europea condannò la Saremar a restituire alla Regione dieci milioni di euro di contributi per tagliare il costo dei biglietti, giudicati indebiti aiuti di Stato, frena la maggioranza nell’accettare i soldi regionali stanziati per ridurre il costo dei ticket sulla rotta Palau-La Maddalena. Anche per il 2018 la Regione ha stanziato 500mila euro, nel 2017 330mila, per favorire la mobilità passeggeri di nativi e possessori di casa, non residenti. A differenza di Carloforte il comune della Maddalena, non intende incassare la somma. Almeno fino a quando la Regione non chiarirà la natura del finanziamento. «Ho tutta l’intenzione di far ridurre le tariffe dei biglietti per i residenti in Sardegna – spiega in aula consiliare l’assessore Gianluca Cataldi che nella vita fa l’avvocato –, ma non voglio esporre la nostra amministrazione e quelle che si avvicenderanno a un’eventuale restituzione del finanziamento regionale. Perché da Cagliari non hanno ancora chiarito se si rischia o meno di incorrere in violazioni delle norme comunitarie». «Per il 2017 erano stati stanziati 165mila euro – afferma il consigliere di “La Maddalena prima di tutto” Mauro Bittu –. Ma il Comune ha respinto i soldi e non ha stipulato una convenzione con la Delcomar per consentire agevolazioni ai non residenti. A Carloforte, invece, nei fine settimana di ottobre e novembre 2017 e dal 7 dicembre i passeggeri hanno viaggiato con riduzioni sensibili: 3 euro a persona andata e ritorno, 12 euro con auto. La Regione ha autorizzato l’emendamento proposto tra l’altro da un rappresentante isolano, Pierfranco Zanchetta, e approvato durante la discussione della manovra finanziaria. Se non vuol siglare una convenzione con Delcomar potrebbe acquistare i biglietti». Replica Cataldi: «Non intendo fare pasticci dal punto di vista legale. Mi domando come mai la Regione che ha competenza sui trasporti locali metta i soldi, faccia il bando del servizio pubblico diurno e notturno delle rotte e invece di fare una convenzione con le compagnie trasferisca le somme ai comuni».
(w.b.)
La Nuova Sardegna