SOSTENIAMO ITACA
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Itaca è un cortometraggio di finzione nato dall’idea di Francesca Giuffrida, regista e sceneggiatrice del film.
La narrazione prende vita da una commistione di elementi autobiografici e ispirazioni letterarie: il mito di Orfeo ed Euridice, reinterpretato da Pavese
ne L’Inconsolabile, è ciò che sta alla base della scrittura, con un rimando al Diario di un dolore di C.S. Lewis, per
analizzare più a fondo il tema del lutto e della sua accettazione.
Il viaggio di Orfeo nell’Ade per riportare in vita la sua amata viene visto come un viaggio dentro se stesso per accettare la perdita di Euridice
e tornare “nel mondo dei vivi”.
Lewis invece racconta, giorno dopo giorno, la sua reazione alla morte della moglie, con precisione e onestà disarmanti.
Il film è ambientato sull’isola di La Maddalena, a nord-ovest della Sardegna, a cui la regista è particolarmente legata e
che fin dall’origine è stato pensato come unico luogo in cui raccontare la storia di Maya, protagonista del film.
Maya è una donna di 30 anni, tormentata dai ricordi del passato, che minano il faticoso equilibrio col quale conduce la sua vita dopo aver perso la sua amata Isabella.
Proprio quando sembra che nella sua vita possa esserci spazio per un nuovo amore, le ferite della perdita dolgono più intensamente.
Maya decide allora di tornare nella sua Itaca, quella piccola isola del mediterraneo in cui incontrò Isabella e dove vissero insieme.
Torna nei luoghi a lei cari, dove il ricordo di Isabella è tanto forte da farsi presenza fisica:
diventa mare, roccia, sabbia.
Qui cerca di lenire il dolore, di “rivivere ancora”.
Maya è ad un bivio. Sta risalendo quel”sentiero del bosco delle ombre” su cui si trovava Orfeo e alle spalle sente “il fruscio del suo passo”,
il passo di Isabella. Ma davanti a lei,
“S’intravvede sulle foglie il barlume del cielo”, il mondo dei vivi…
Itaca è il racconto intimo di una perdita,
di cosa resta dopo il dolore, di come lo si affronta