Il portale web dell’INPS risulta inaccessibile da ore. Oggi era il primo giorno utile per le richieste del sussidio agli autonomi di 600 Euro.
E’ una giornata importante per migliaia di lavoratori italiani.
Le richieste che vengono presentate oggi riguardano il mese di Marzo che ormai è finito. La prassi prevede la registrazione, l’autenticazione e la presentazione di un modulo da compilare online e da inserire attraverso il portale dell’Inps. Ma come ci si poteva in parte aspettare, non stanno mancando i problemi.
In tutta sincerità non c’era dubbio che sarebbe successo esattamente ciò che sta accadendo in queste ore. Il sito, mai noto per le sue particolari performance, si apprestava a ricevere migliaia di richieste simultaneamente.
Tecnicamente il sito è crollato sotto i colpi di richieste continue che equivalgono ad una sorta di involontario DDoS.
Update 1, 0re 23.15: il portale risulta estremamente lento
Il sito, pur con evidenti rallentamenti, sembra essere tornato online dopo un lungo down, ma occorrerà verificare la capacità dei server di reggere la forza d’urto degli utenti nelle prossime ore.
Update 2, ore 23.50: login non disponibile
Sebbene la homepage risulti navigabile, le procedure di login appaiono bloccate e si ottengono sporadicamente risultati in fase di autenticazione.
L’errore “Request cannot be served” sembra inoltre essere tornato in auge, a testimonianza di un carico sui server difficilmente sopportabile nonostante l’orario.
Chiunque debba ancora verificare la corrispondenza della propria situazione con i requisiti per l’ottenimento dei 600 euro, può tuttavia far riferimento alla circolare ufficiale in formato pdf, attualmente accessibile senza problemi.
Update 3, ore 0.15: portale INPS fermo
Permane la situazione di stallo. Con ogni probabilità perdurerà fino a notte fonda, quando si farà più rarefatto il ritmo dei click sul portale INPS ed i server saranno in grado di gestire il picco di richieste raggiunto. Nella giornata di domani il problema è probabilmente destinato a riproporsi, salvo chiarimenti ulteriori circa l’inutilità della corsa al click che andrebbe a rasserenare i ritmi della richiesta e ad alleggerire i carichi sul portale.
Update 4, ore 0.20: errore 500
Secondo le prove registrate dalla nostra redazione e dalle segnalazioni raccolte, in alcuni casi risulta possibile portare avanti l’autenticazione tramite SPID, ma a login avvenuto ci si imbatte in un messaggio di “errore 500” che conferma semplicemente l’attuale stato di difficoltà. I servizi di erogazione dell’autenticazione SPID, per contro, non sembrano vivere al momento particolari complessità, probabilmente ben più attrezzati per carichi di lavoro di maggior intensità.
Update 5, ore 1.00: errori e rinunce
Secondo le segnalazioni ricevute, sul sito INPS non sarebbe ancora stata caricata la procedura per la richiesta dei 600 euro: sono in molti pertanto a rinunciare ed a rinviare alle prossime ore un nuovo tentativo. La nostra redazione al momento non ha invece avuto la possibilità di eseguire il login in virtù di nuovi errori registrati a seguito dell’inserimento delle credenziali SPID.
Update 6, ore 1.25: prestazione non raggiungibile
Contrariamente a quanto raccolto dalle prime segnalazioni, la voce relativa al cosiddetto “bonus 600 euro” sembra essere presente tra le prestazioni disponibili, nella fattispecie alla voce “domande per prestazioni a sostegno del reddito”. Al click sull’apposito menu, però, la navigazione si blocca e non è al momento ancora possibile proseguire nella richiesta.
Update 7, ore 1.30: prestazione assente
Il sito appare ancora lento ma definitivamente sbloccato. Ora tra i “servizi online” compare l’apposita voce “indennità Covid-19”, con tanto di “invio domanda” che lascia supporre un lasciapassare verso l’effettivo invio della richiesta.
Al click, tuttavia, compare un messaggio che rimanda il tutto alle prossime ore, senza indicazioni più precise:
Tutto rinviato alla mattinata, quindi: al momento la richiesta per l’indennità Covid-19, a prescindere dagli alti e bassi del sito ufficiale dell’INPS, non può ancora essere portata avanti.
Fonte: Punto Informatico | A cura di: MASSIMILIANOMARRAS.IT