Home » News » News » Malasanità: “basta promesse, servono i fatti!”

Riceviamo & Pubblichiamo

Ancora oggi nessuna delle promesse fatte a febbraio 2018, inerenti alla sanità sarda, sono state mantenute.

Molti nosocomi anzi hanno avuto un pericolosissimo ridimensionamento, da parte di questa giunta, che non si è capito se ci sono, o ci fanno. 
Per quello noi dopo aver atteso qualche mese, anzi per la precisione un anno, abbiamo costruito un gruppo, che chiede le dimissioni o la sostituzione dell’assessore regionale alla sanità, tale gruppo creato da me su fb ora conta 320 iscritti, ed una somma di firme tra on line e cartacee vicine ai 600 in poco poi di cinquanta giorni. 

Noi abbiamo cercato di aspettare, ma ad un certo punto non è stato più possibile star zitti, in piena emergenza Covid l’ospedale di La Maddalena in pochi giorni, si è vista togliere i medici specialisti, si è vista depotenziare il porto soccorso, praticamente una guardia medica, si continua a combattere contro una TAC vecchia di DODICI ANNI, che ormai funziona quando vuole, ed ATS al posto di sostituirla come farebbero le persone intelligenti, continua a mandare la ditta a rattoppare i danni, non capendo che con gli usurpi fatti e scritti sopra una diagnostica che funzioni al 100 % è importantissima per arrivare subito alla patologia del paziente, se necessario stabilizzarlo ed elitrasportarlo, modus operandi che ormai ATS ha deciso per noi isolani.

Dopo la segnalazione poi del senatore Li Gioi, che in un intervista parla della deroga, dicendo che praticamente non solo era già stata bocciata, ma addirittura pare che anche la seconda mandata dalla Lega, ricordiamo di 64 pagine, possa fare la stessa fine, perché non è attuabile nel nostro nosocomio

(Su questo attendiamo le parole dell’assessore alla sanità Nieddu, che smentirà dati alla mano, oppure confermerà ciò che il su scritto ha dichiarato ai quotidiani).

Oggi però scrivo, perché ancora una volta se confermata, ma c’è poco da confermare perché dai tracciati di volo si vede, la notizia fa rabbrividire: alle 01.41 è stato fatto arrivare l’elisoccorso per portare un paziente a Cagliari, quindi con una bella sfacchinata, pensate un pó per cosa?
Per esser sottoposta/o a trattamento iperbarica. Ora io mi chiedo perché acquistare una camera iperbarica da 1 milione di euro, installarla poco prima del pronto soccorso, ma ATS con una sua missiva ne limita solo l’uso per visite o trattamenti di routine, e non di emergenza?

Ma stiamo scherzando, una persona che poteva esser messa subito sotto trattamento, viene spedita lontano dall’isola perché? Ci possono spiegare questi signori, che senso hanno queste decisioni se non mettere in pericolo la vita della persona trasportata?
E noi ci reputiamo fortunati, perché anche se lasciati soli, anche se declassati, anche se con tutti i problemi del mondo, abbiamo dei medici in pronto soccorso con le palle, che a rischio delle loro carriere, continuano a salvare le persone, cercando con quel poco che hanno di riuscire a farselo bastare. 

Bene direi che questa situazione, non è più sopportabile, non si può mettere un isola di 11.800 abitanti in mano ad un elisoccorso ( che seppur fa un gran lavoro, con un appalto milionario) non sempre è libero, e quindi si crea quella paura nei cittadini, che questa giunta continuando i disastri di quella precedente, non ha fatto altro che aumentare.
Ricordo a tutti che il servizio di elisoccorso ha dei costi altissimi, se paragonati a quello pubblico, in breve vi elenco i costi delle tre basi + 24:
869.131. mila euro al mese 
10.442.717 di euro all’anno 
83.536 + extra per otto anni, durata del contratto. 
Costi e fatture AREUS di chiusura anno 2019 come da allegato
.

Sapendo Areus, che con il servizio potenziato ma lasciato in mano pubblica, ovviamente ai VVF costerebbe circa 1/3, quanti denari rimarrebbero da investire nei vari nosocomi al collasso.
Ci auspichiamo che, non solo vengano ripristinati i servizi tolti, ma che vengano inviati i medici che dovranno andare a sostituire le persone che per un motivo o per un altro entro l’anno andranno via, perché se così non fosse, allora molti di noi avevano capito bene, che dietro tutto ciò c’era un disegno per far morire il Paolo merlo in maniera legale,facendole mancare i numeri nel personale già carente ora. 
Forse sia l’Ass. Nieddu che il Presidente Solinas, dopo due anni non hanno capito una cosa, gli isolani non chiedono un ospedale che ogni giorno a cuore aperto, ma semplicemente chiedono il diritto a curare almeno le piccole cose e a fare le visite specialistiche (cardiologiche, urologiche, ecc in loco), magari avendo un piccolo ambulatorio chirurgico che esegue ciò che in un ospedale come il nostro potrà eseguire, togliendo però lavoro ai grandi ospedali e quindi accorciando anche le liste di attesa.

Con un paio di decisioni mirate, che costano pochissimo ad ATS, si creerebbe una catena positiva, in cui come su scritto andrebbero a guadagnarci i nosocomi già completi perché hanno 300/400 Maddalenini sparsi per gli ospedali galluresi o a Sassari, anche per cose banali.

È ovvio che non chiediamo la luna, ed è ovvio che i pazienti con patologie gravi che potrebbero portare a morte in poche ore, devono esser elitrasportati in ospedali più idonei, è vero che partorire ora in un nosocomio dove ci sono molte carenze come il nostro, potrebbe esser pericoloso in caso di problemi sia per la mamma che per il bimbo, su questo nessuno discute, qui si discute di ottenere piccole cose, gli ambulatori, una diagnostica che funziona, un pronto soccorso ben organizzato, l’iperbarica, il laboratorio analisi, e qualche altra cosina comoda per non far spostare gli anziani. 

Ad oggi invece tutto ciò non esiste, e non esiste sopratutto per i malati oncologici, OBBLIGATI ad andare in trasferta a fare le loro cure o le loro visite, incuranti già dello stato di salute, dello stress fisico, del viaggio, del traghetto, dei soldi che vanno spesi, tutto senza dare un minimo di sicurezza alla persona, qui non c’è un cambiamento in atto come molti dicono, qui giorno dopo giorno, si sta continuando di fatto a NEGARE IL DIRITTO A CURARSI.

Forse l’Assessore dovrebbe venire qui sull’isola, visto che noi come gruppo lo abbiamo invitato, e non farsi un giro o una passerella, ma vedere (visto che è un medico e può) stare 24H in ps o girare nel nosocomio, e capire il danno che ha fatto con una semplice missiva.

Noi le abbiamo scritto con raccomandata A/R, con pec, ma nulla, non c’è verso di riuscire a parlare con lei, né avere accesso agli atti per avere dei documenti, speriamo che qualcosa cambi, perché gli slogan, l’esser fan, o avere un incarico politico minore, non ti rende immune da nessuna malattia né seria e lunga né breve e mortale.

Ora a La Maddalena tra non molto ci saranno le elezioni comunali, speriamo che i candidati non continuino a giocare con le paure dei cittadini sulla questione sanità, e magari ci aggiungano anche il carico del Covid, ma che ognuno faccia il suo programma e che sia fattibile, che si faccia una campagna elettorale seria, senza offese, ma con il solo illustrare il proprio programma, perché durante i mesi scorsi di scenate da circo c’è ne sono state fin troppe, e la gente ha bisogno di sicurezza, di esser tranquillizzata, non di vedere chi deve amministrarli litigare. 

Un plauso va fatto, e veramente di cuore a parte ai sanitari del nosocomio come su scritto, ai ragazzi del 118, che con mille problemi, nelle difficoltà del Covid, ci sono sempre. 

Antonio Garau
 Resp. Gruppo Sanità La Maddalena 

Massimiliano Marras

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