La Regione Sardegna vara una nuova legge dagli incredibili effetti, per i consiglieri regionali non certo per i cittadini. In un momento dive la sanità è in crisi si trovano fondi, e molti anche, per i partiti consigliari. Mercoledì scorso il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato la “legge regionale 8/2024”.
Ma andiamo nel dettaglio:
“La modificata norma del 2014, prevedeva che si riconoscesse ai gruppi una sovvenzione annuale per i costi del personale, calcolata moltiplicando il costo di un dipendente regionale di categoria D posizione economica 5 per il numero dei consiglieri. Adesso si deve moltiplicare il costo di un lavoratore categoria D posizione economica 6 per il numero dei consiglieri regionali.
Per esempio, il gruppo Pd, composto da 10 consiglieri, andrà a prendere 30. 460 euro mese di contributo per il personale, pari a 304.600 euro l’anno”.
Altra modifica chi e come si potrà assumere:
“L’art.2 è incredibile, praticamente renderà il capogruppo, il datore di lavoro dei nuovi fortunati assunti. In pratica saranno assunti per lavorare in consiglio regionale, ma senza controllo.
I Gruppi avranno in pratica funzioni simili a quelle affidate alle agenzie interinali. In pratica possono applicare, al reclutamento del personale dei gruppi pagato con soldi pubblici, tutte le forme contrattuali previste dall’ordinamento, fuorché, evidentemente, quelle del reclutamento per concorso pubblico”.
Ma c’è ancora di più, l’articolo 7 sexies:
“Il personale assegnato al gruppo consiliare può svolgere la propria attività anche attraverso prestazioni di lavoro in modalità agile. Quindi strapagati, assunti senza concorso potranno stare a casa”.
M.M.