Dottor Michele Demontis va in pensione, le sue parole sono rivolte ai suoi pazienti.
Purtroppo la sanità a livello nazionale paga la carenza di medici causata soprattutto dal famigerato “numero chiuso” alle facoltà di medicina.
Le ultime modifiche normative varate dal Governo che aumentano i posti sicuramente saranno utili, ma i risultati non si vedranno prima di un decennio circa.
“Per alcuni il non aver accettato di prolungare fino a 72 anni, è vissuto come una specie di tradimento, ma il lavoro era ormai divenuto totalizzante, con un moltiplicarsi delle incombenze anche burocratiche, comportando un grande impegno psico-fisico che, in tutta serenità, ho ritenuto non essere più in grado di sostenere.
So che anche per me sarà complicato adattarmi alla vita da pensionato; in questi anni sono stato più volte dall’altra parte della barricata, combattendo e, spero, superando, patologie importanti e riprendendo poi l’attività molto prima di quanto prescritto dai colleghi ma contro il tempo non si può vincere”.
M.M.