Un derby che lascia l’amaro in bocca per l’Ilva, sconfitta in casa dall’Atletico Uri e inchiodata al terzultimo posto in solitaria in classifica. Un risultato difficile da digerire, specie considerando la prestazione generosa dei bianco-celesti, che hanno dominato il gioco e creato almeno quattro nitide occasioni, colpito una traversa e visto un gol regolare annullato. Ma nel calcio, purtroppo, non bastano le buone intenzioni e le azioni sprecate: ciò che conta è mettere il pallone in rete e saper chiudere le partite.
La classifica è impietosa: solo sette punti accumulati e altrettanti, se non di più, sprecati negli ultimi istanti di gara, come dimostrano i gol subiti oltre il 90’. Contro l’Uri, è arrivata forse la sconfitta più dura da accettare, per giunta contro un avversario storico che si è rivelato ancora una volta un “tabù” per l’Ilva, la quale già in passato non era riuscita a batterlo in ben tre competizioni.
Il momento è decisamente delicato, soprattutto alla luce delle due sconfitte consecutive nei derby, partite cruciali nella prospettiva di una futura salvezza. La società, consapevole della criticità della situazione, ha già avviato le prime mosse di reazione: è stato infatti annunciato l’esonero di Mister Cotroneo, tecnico che aveva guidato l’Ilva nella storica vittoria del campionato di eccellenza. La panchina, almeno per ora, è stata affidata all’allenatore in seconda, Massimiliano Fascia, in attesa di nuove decisioni definitive.
Per quanto riguarda invece il fronte giocatori, la società non ha ancora chiarito se ci saranno nuovi arrivi o cessioni, lasciando i tifosi in attesa di possibili cambiamenti anche in campo. La strada per l’Ilva è ora in salita, e serve una scossa per invertire la rotta in un campionato che si preannuncia combattuto fino all’ultimo.
M.M.
