Home » News » News » Roberto Aversano: il custode del mare e la sfida delle 100 miglia

Incontro Roberto Aversano vicino al mare. È inevitabile. È il suo mondo.

Roberto ha tanto da raccontare…avventure, storie di pirati, sogni, progetti… Quello che non dice glielo puoi leggere sul viso. Un viso segnato dal sole, dal vento, da tutto quello che ha vissuto, che ha vinto e che ha perso. 

È una delle poche persone che ha avuto il privilegio di plasmare la propria vita su elementi che gli appartengono nel profondo: l’acqua, il silenzio, il vento, i suoni del mare. Roberto vive gran parte dell’anno su un’imbarcazione all’ancora. Non teme la solitudine, anzi, ha imparato a gestirla e a ricercarla. Nella solitudine si rigenera e rafforza quello che è il suo rapporto con la natura. È grazie alla solitudine e al silenzio che ha affinato i suoi sensi: l’udito, il movimento sull’acqua, il contatto con l’universo.

Mi parla del suo rapporto con l’acqua, lo definisce un abbraccio in cui si sente rassicurato e protetto, quasi un abbraccio materno. In passato ha lavorato su Mascalzone Latino, tentato la traversata dell’Atlantico su una piccola imbarcazione senza riparo, partecipato ad una campagna di Coppa America.

Roberto ha ancora tanti progetti, nuove sfide su cui concentrarsi.
Accenna solo qualcosa…tenterà un record: una traversata su una tavola e con una semplice attrezzatura, partendo dal Golfo della Marinella fino ad arrivare all’Isola del Giglio, 100 miglia. Potrebbe essere record mondiale.

Prima di salutarci dice qualcosa che mi farà pensare a lungo. Trova il vento, guarda avanti, ama il cambiamento”.

Francesca Naseddu

Francesca Naseddu

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