Cristian arriva nel luogo dell’appuntamento con un sorriso grande, di quelli veri, quelli di chi è sereno e vuole regalare un po’ di quella serenità a chi sfiora la sua vita anche solo per un breve momento.
Un 47enne proveniente dalla Ciociaria che ha lasciato tutto per vivere al mare. C’è abbastanza per un’intervista. Si siede di fronte a me e comincia a parlare. Il suo entusiasmo mi blocca, non ho neanche il tempo di prendere in mano una penna. Non mi resta che ascoltare.
In realtà Cristian è molto altro, la sua storia è molto altro. Nasce in Ciociaria, ne acquisisce la simpatia e la spontaneità tipiche di quei luoghi. Ha, in più, una grande facilità nella comunicazione, nel creare una connessione con le persone. Sfrutta questi doni per iniziare il suo lavoro. Diventa rappresentante per la San Carlo, la Perfetti, la Ferrero. Giacca, cravatta, auto aziendale, posto fisso e mille sfizi da togliersi. Tutto perfetto, ma manca qualcosa. Manca il mare. Manca la realizzazione di quel sogno fatto mille volte da bambino: guidare una barca. Quello non è il suo posto nel mondo.
Cristian è una persona che mette il cuore davanti a tutto, anche davanti ad una vita apparentemente felice ed appagante. Non vuole tradire sé stesso, la sua indole, le sue inclinazioni. Ha un modo diverso, unico, di guardare il mondo. Cerca un luogo di pace, un luogo che gli riempia gli occhi e il cuore. Si sente da sempre imprigionato dentro regole e orizzonti non suoi.
La comunicazione resta una sua grande passione, diventa addetto stampa presso la Regione Lazio. Grazie al suo lavoro, arriva a San Teodoro e soggiorna in un albergo sul mare. Passa la notte sulla spiaggia, aspetta l’alba, i piedi immersi nell’acqua gelida. Un solo pensiero in testa: “è questo il mio posto nel mondo”. E’ una decisione definitiva. Forte. Cristian piange mentre lo racconta. Sono momenti di svolta, momenti che ti costringono a scelte difficili. E lui sceglie. Con gli occhi lucidi.
Trova un lavoro stagionale, nessuna garanzia, il resto verrà da sé. Inizia a lavorare come skipper. Conosce quello che diventerà un suo grande amico, Lorenzo Morello che gli propone di lavorare con lui. Da quel momento Cristian scopre l’alba di La Maddalena. E vive di quello.
Ma il mare non è l’unico amore di Cristian, Francesca è entrata nella sua vita, un amore intenso e sincero. Ci riprova, per lei, per le sue figlie, rientra a Roma. E ancora posto fisso, auto, sfizi. Ma ancora una volta non bastava, non riempiva. Lui continua a vivere con gli occhi lucidi, in cerca di altro. Forse l’Universo aveva un piano più grande per lui. Una mattina esce di casa, non sta bene ma non vuole spaventare nessuno. Sale in macchina e pochi istanti dopo si ritrova in rianimazione a lottare per la vita. Si riprende dopo 28 giorni. In quel periodo, dal letto d’ospedale conosce via social un ragazzo, Manfredi. Cacciatore di albe. La fiamma è riaccesa. Cristian vuole ricominciare a vedere quelle albe e quei tramonti. Ripartirà. Taglia decine di cravatte. Non serviranno più. La vita è troppo breve per non essere vissuta come desidera.
Cristian è tra le 5 persone selezionate su 5.000 che avranno la possibilità di partecipare ad un progetto strutturato in due parti: dieci giorni in aula all’Argentario, dieci giorni a bordo di un veliero del wwf sulla rotta delle grandi balene.
Ma i sogni da realizzare sono ancora tanti. Sta per nascere il progetto “In viaggio con Cri”. Rappresenta un taglio netto con Cristian. Cri è per chi impara a volergli bene, per chi lo ha capito, per chi sa andare oltre. Le cose belle sono le più difficili. Andare in viaggio con lui non sarà solo un’escursione in uno dei mari più belli del mondo, sarà un’esperienza di vita, un insegnamento. Consentirà di guardare ciò che ci circonda senza mai darlo per scontato, con occhi lucidi, sempre.
Prima di salutarci noto un tatuaggio, una scritta chiara, sul collo. “ALTROVE”. Mi riporta una canzone e mille altre cose. “Parlami, portami altrove, tra stelle accese e spiagge vuote…”
Grazie, Cri.
Francesca Naseddu
