La Città di La Maddalena ricorda l’olocausto con una mostra temporanea esclusiva ed unica in tutta la Sardegna che espone cimeli originali provenienti dai campi di concentramento. L’esposizione è stata presentata al pubblico il 27 gennaio, giornata della memoria, e rimarrà aperta presso il salone comunale sino al primo febbraio.
Con un sottofondo musicale di melodie dell’epoca ed un ambiente reso volutamente in penombra si è creata una particolare atmosfera che ha reso ancora più agghiacciante il ricordo di quei tristi avvenimenti.
L’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale ha coinvolto il collezionista Gaetano Nieddu, il quale oltre ad aver allestito la mostra ha messo a disposizione tutti gli oggetti, ha riscosso notevole interesse in Città sia in termini di presenze sia per quanto riguarda gli aspetti relativi alla coscienza che è riuscita a scuotere come si evince delle numerose frasi registrate nel libro firme messo a disposizione dei visitatori.
Una mostra dall’importante valore umano che permette di osservare in religioso silenzio oggetti che hanno tanta tristezza da raccontare come la difesa di prigionia degli internati (comunemente chiamato pigiama a righe), un tratto di filo spinato proveniente dal campo di concentramento di Majdanek, divise dei terribili SS, scarpe di detenuti, lo spaventoso sapone RIF e tantissimi documenti d’epoca e corrispondenze da Auschwitz.
L’obiettivo dell’amministrazione, si legge in una nota, è quello di riproporre questa iniziativa più volte nell’arco dell’anno “affinché il giorno della memoria non sia solo il 27 gennaio, ma sempre”.
“Quando ho incontrato Gaetano la prima volta e mi ha mostrato il progetto non ho potuto fare a meno di mettermi a disposizione – dichiara il consigliere Capogruppo di maggioranza Luca Falchi – la mostra è incredibile, sia per i cimeli unici e sia per l’atmosfera che siamo riusciti a creare. Questa mostra lascerà sicuramente un segno a tutti coloro che la visiteranno, per questo motivo vogliamo impegnarci per questo tipo di progetti, affinchè ve ne sia un numero sempre maggiore”.
M.M.