Comunicato Stampa.
Guardia di Finanza- Comando Provinciale Sassari.
Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Sassari, negli ultimi mesi, ha eseguito decreti di sequestro preventivo “per equivalente” emessi dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di 26 contribuenti residenti nella provincia di Sassari ed operanti in vari settori imprenditoriali (costruzioni, trasporti su strada, impiantistica, moda e abbigliamento, ecc.) cui è contestata, complessivamente, un’evasione fiscale di 7.700.000 Euro.
Il sequestro è disposto dall’Autorità Giudiziaria su richiesta della Guardia di Finanza quando l’attività di tutela delle entrate consente di scoprire l’evasione di importi particolarmente significativi, non solo in termini assoluti, ma anche in rapporto al volume d’affari della singola attività imprenditoriale.
I cosiddetti furbetti che con la propria attività di evasori mettono, di fatto, le mani nelle tasche dei cittadini onesti che anche con difficoltà adempiono ai propri obblighi di contribuenti.
Al termine delle procedure amministrative, qualora sia confermata l’ipotesi di evasione fiscale, il contribuente dovrà versare quanto evaso e le conseguenti sanzioni. Qualora ciò non avvenga lo Stato può confiscare (diventandone proprietario) i beni ora sequestrati ed utilizzarli ovvero venderli per ricavare denaro da immettere nel proprio bilancio.
Le attività di sequestro, in un’ottica di sistema tra Amministrazioni differenti con il coordinamento della Magistratura, sono state eseguite dalla Guardia di Finanza anche per attività ispettive svolte dall’Agenzia delle Entrate dopo la ricostruzione della situazione patrimoniale dei contribuenti da parte delle Fiamme Gialle.
E’ opportuno e significativo segnalare come 10 contribuenti abbiano già provveduto a versare all’Erario quanto dovuto per ottenere il dissequestro dei beni.
Un’ulteriore conferma di quanto le ricchezze accumulate in maniera illecita siano sistematicamente aggredite è data anche dal recente sequestro preventivo di 4 immobili del valore di 200.000 euro eseguito nei confronti di soggetti appartenenti ad un’associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina sgominata nel 2010 ancora dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria.