Olbia, 1 Novembre 2013.
Formazione continua alla Asl di Olbia: arriva all’ospedale Giovanni Paolo II un “Centro di simulazione neonatale e pediatrica”.
Un centro, dotato di sofisticate apparecchiature digitali, in grado di creare artificialmente, e quindi in tutta sicurezza, diverse situazioni cliniche, anche quelle che in sala parto e in ambulatorio si presentano raramente. “Vediamo la simulazione come il mezzo per neutralizzare la minaccia dell’errore dovuto a fattori umani, per identificare i punti deboli della prassi abitualmente utilizzate, nell’intento di migliorare la sicurezza e la salute della mamma e del bambino”. Parola della direzione aziendale della Asl di Olbia, guidata dal Dg Giovanni Antonio Fadda, dal Da Gianfranco Casu e dal Ds Maria Serena Fenu.
La Asl di Olbia ha realizzato nell’ospedale Giovanni Paolo II un Centro di simulazione: una sala esercitazioni (dalla sala parto all’ambulatorio, sino alle corsia del reparto), una mamma, tre bambini e una sala di regia. Il tutto per mettersi alla prova, in un percorso continuo di formazione.
“Il Centro di simulazione neonatale e pediatrica si avvale di tecnologie avanzate che permettono di realizzare una simulazione interattiva e dinamica di scenari clinici, facilitando la formazione multi-professionale del personale coinvolto in tutto il percorso nascita.
Nella simulazione medica ad alta fedeltà si utilizzano “manichini paziente” in scala reale, molto avanzati da un punto di vista tecnologico, con i quali è possibile creare scenari clinici complessi.
Si possono così riprodurre situazioni “reali”, valide sia per acquisire le conoscenze e le abilità tecniche, sia per riprodurre le reazioni emotive e comportamentali che scaturiscono nel team impegnato nella simulazione della procedura clinica. I simulatori consentono di segnalare l’efficacia delle manovre assistenziali praticate”, spiega Antonio Balata, primario del reparto di Pediatria dell’ospedale di Olbia e responsabili aziendale del centro di Simulazione
La Asl di Olbia, con i fondi destinati alla formazione e aggiornamento del personale sanitario, si è dotata di un simulatore “donna” che partorisce e dei simulatori “bambini” che riproducono tutte le età pediatriche, da quella neonatale a quella preadolescenziale, con i quali è possibile riprodurre i principali scenari clinici ostetrico-neonatali e pediatrici. Tre manichini collegati a un computer che vengono usati per le esercitazioni delle procedure assistenziali, e che riproducono gli organi umani e il loro funzionamento, compresi i movimenti involontari come il respiro, il battito del cuore e il movimento delle ciglia.
In questi giorni l’Azienda sanitaria ha organizzato il primo corso di formazione, organizzato per creare un team di istruttori interno all’Azienda: lezioni teorico-pratiche che prevedono l’utilizzo di materiale sintetico, che riproduce parti del corpo umano che porterà il personale sanitario ad acquisire le competenze e la manualità necessarie per intervenire poi sui pazienti in carne ed ossa. “Il personale sanitario potrà ripetere le procedura, acquisendo informazioni utili anche sui possibili punti critici dei percorsi o analizzando eventuali errori, in un contesto totalmente sicuro”, aggiunge Balata.
“In questo modo potremo creare situazioni molto rare e complicate – spiega Antonio Balata – per far fare training ai medici e agli infermieri. Gli scenari che potremo creare nelle simulazioni, potranno testare ulteriormente le procedure che già vengono applicate durante tutto il percorso nascita; una pratica realistica di diverse situazioni di parto e di cure materne e neonatali, che consente anche di esercitare il lavoro in team, la leadership e la capacità di comunicazione degli operatori, tutto in un ambiente completamente privo di rischio”.
Azienda Sanitaria Locale n. 2 – Ufficio Stampa, Dott.ssa Antonella Manca.