Il sottoscritto, Pierpaolo Cicconi, in qualità di genitore preoccupato per incolumità fisica dei bambini che frequentano la scuola di via La Fornace, intende segnalarle la situazione di potenziale pericolo che si verifica all’uscita della scuola, al termine dell’orario scolastico (ore 13.30).
Molto spesso il vigile urbano non presidia il tratto di strada in questione ed i bambini che attraversano la strada e che aspettano lo scuolabus e/o i propri genitori, rischiano di essere investiti dalle autovetture in transito, anche perché la viabilità di tale tratto a quell’ora è fortemente condizionata negativamente dalle autovetture parcheggiate sia sul lato sinistro, sia sul lato destro della strada e la relativa fila di macchine che si crea, ostacola la visuale ed è fonte di distraibilità e concentrazione da parte del guidatore stesso.
Premesso e considerato che trattasi di bambini, quindi ovviamente non consci del potenziale pericolo, data la loro giovane età sarebbe opportuno e richiesto un suo solerte intervento, in merito a tale situazione.
Le scrivo oltre che da genitore, anche da professionista della salute, ricordandole che deontologicamente parlando (è previsto nel profilo professionale del sottoscritto) è richiesta oltre alla cura anche la prevenzione delle patologie ed è mio dovere professionale, morale e civile prevenire eventuali patologie determinate da trauma della strada.
Ricordo con piacere una sua affermazione ad un recente incontro con la cittadinanza nella quale evidenziava la necessità di contribuire fattivamente con idee ed interventi per il bene comune.
Ed allora questa mia lettera vuole essere concepita in tale senso, segnalandole tale situazione potenzialmente pericolosa e richiedendone un suo intervento affinchè i bambini attendano lo scuolabus e i propri genitori all’interno del piazzale della scuola, oppure mi propongo e mi metto a disposizione insieme ad altri genitori, se è possibile, per vigilare sull’incolumità e la sicurezza dei bambini all’uscita della scuola delle ore 13.30.
“Prevenire è meglio che curare”.
Inf. Prof. Pierpaolo Cicconi.
