Olbia, 17 Marzo 2016
La Asl di Olbia, con uno staff di 12 medici e 22 infermieri (di cui 5 medici e 6 infermieri sono dedicati alle cure palliative domiciliari e il resto all’attività di Day Hospital oncologico negli ospedali di Olbia, Tempio e La Maddalena), coordinati prima dall’attuale direttore sanitario della Asl Salvatore Ortu, e attualmente dal responsabile Natale Tedde, eroga in Gallura le cure palliative domiciliari nei 26 comuni del territorio di sua competenza e garantisce l’assistenza ospedaliera nelle strutture di Olbia, Tempio Pausania e la Maddalena.
“Una organizzazione che consente di prendere in cura i pazienti affetti da patologia oncologica in tutte le fasi della malattia, da quella iniziale a quella finale (per coloro che non guariscono).
Un’assistenza che ci consenti di fare da “ponte” tra l’ospedale e il territorio e che permette, a costi contenuti, di seguire da vicino i malati inguaribili, e in particolare quelli terminali, che non vengono lasciti soli neanche degli ultimi istanti di vita”, racconta Salvatore Ortu, direttore sanitario della Asl di Olbia.
All’interno del percorso della Cure palliative oncologiche domiciliari la Asl di Olbia dal 2006 al 2015 ha assistito a domicilio 1.347 pazienti.
Nel 2015 i pazienti seguiti sono stati 245, con 192 decessi, di cui il 97% è avvenuto “a domicilio” mentre il 3% (6 pazienti) in ospedale.
“I vantaggi – spiega il responsabile dell’oncologia, Natale Tedde – sono apprezzabili dal punto di vista umano, perché la casa è quasi sempre il luogo più indicato per il fine vita, sia da quello dei costi, sicuramente più bassi rispetto all’assistenza ospedaliera”.
Il modello messo in piedi dalla Asl di Olbia sin dal 2006, prevede la piena collaborazione con i nuclei familiari del paziente, con i Medici di Medicina Generale, i quali vengono supportati da una equipe specialistica composta da medici e infermieri del Servizio di Oncologia e, a seconda delle necessità terapeutiche di ciascun paziente, da altri specialisti ospedalieri, potendo contare inoltre su una fitta rete formata dal volontariato e anche dai servizi sociali.
L’assistenza è fornita dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 20.00 ed è garantita la reperibilità medica e infermieristica a domicilio per le urgenze nelle ore notturne e nei festivi. “Il costo di una giornata effettiva di assistenza domiciliare – spiega Ortu – è di circa 90 euro per paziente a fronte di un costo di 150 euro per una giornata in Rsa, di 300 euro in hospice e di 600 euro in ospedale”.
E i riscontri sono positivi anche dal punto di vista dei familiari: in un questionario anonimo effettuato nel 2014 sui pazienti raggiunti a domicilio, e basato su una scala di gradimento che va da un minimo di 1 ad un massimo di 5, hanno espresso buoni livelli di soddisfazione sul controllo dei sintomi (4), dialogo con il personale (4,5) e adeguatezza accessi al domicilio (4,5).
Ma le cure domiciliari non sempre sono la soluzione per tutti i pazienti che, a volte, non possono contare su contesti sociali e familiari adeguati, “per questo si rende quanto più necessaria la previsione, anche nel nostro territorio, di strutture come l’Hospice, in grado di accogliere i pazienti in fase terminale e non gestibili a domicilio”, conclude Ortu.
A.S.L. OLBIA