La Maddalena, 5 Gennaio 2018 – Due anni fa combattevo e vincevo la mia battaglia. Due anni fa ho preso consapevolezza che quella che stavo vivendo non era più la mia vita, non era più vita.
Mi svegliavo la mattina nell’apatia più totale, contavo le ossa che sporgevano da un corpo ridotto allo stremo cercando di ottenere un briciolo di quell’autostima che ormai dipendeva da un numero sulla bilancia… i miei occhi, specchio che avrebbe dovuto riflettere la bellezza del mondo, ormai vedevano solo bruttura, nero… e disperazione.
C’è chi, ascoltando la mia storia, mi ha definita “strong”, “brave”… forse, ma mi considero anche fortunata. Fortunata perché ho avuto vicino persone che non hanno mai perso la fiducia di poter riabbracciare quella Martina sorridente, dagli occhi che brillavano al sole e che cantava con una spazzola per microfono…
L’anoressia è un cancro dell’anima, un mostro che ti mangia da dentro, privandoti della tua libertà, delle tue emozioni, di te stessa, e che ti lascia sola, dentro un involucro massacrato dai digiuni e dall’attività fisica estenuante che è il tuo corpo.
Non chiedo di condividere fiocchetti lilla, vorrei invece che si smettesse di MORIRE per questa malattia che a volte viene considerata un “capriccio” e che talvolta non viene curata a dovere perché in Italia non ci sono abbastanza strutture specializzate.
Il mio augurio per questo 2018 è che si capisca quanto devastante sia tutto ciò e che si faccia qualcosa, non fiocchetti lilla, non parole, ma fatti… e luoghi, luoghi per l’anima.
Martina