L’arco della storica porta ponente dell’ormai ex arsenale con relativa scritta e stemmi risulta essere uno dei pochi oggetti salvati da quella che è stata una vera e propria razzia culturale.
Durante il periodo del G8, mai svolto all’isola che ha lasciato dietro di sé un vero e proprio cimitero degli elefanti, non c’è stata certo quella sensibilità di tutelare la storia locale.
Ed è questo che chiedono a gran voce i membri dell’associazione ex arsenalotti: “ripristinare la porta ponente per creare un monumento in memoria delle grandi maestranze locali”.
L’associazione chiede di restaurare lo storico arco con le scritte originali del tempo e di riprodurre le colonne in granito che la sorreggevano riposizionando il tutto nello stesso sito (oggi murato).
In una nota rivolta al primo cittadino e all’amministrazione chiariscono:
“Porta Ponente situata all’ingresso della struttura, per più anni ha visto transitare e succedersi intere generazioni. Oggi, passare davanti a quella “porta”, della quale non resta che un anonimo muro, riempie di tristezza, perché il pensiero va alle migliaia di operai che al suono della campana vi sono transitati, e dove il coraggioso comandante Carlo Avegno, negli anni della Seconda Guerra Mondiale, da quella porta si oppose alla prepotenza nazista”.
La richiesta di realizzazione del monumento è stata consegnata in comune ed è al vaglio dell’amministrazione.
M.M.
