Nel calcio serve il buon gioco, servono i gol, ma anche un pizzico di fortuna. Quella che è mancata sicuramente all’Ilva in questa prima fase di ostico campionato nazionale di serie D.
Una partita persa al 96’, una partita pareggiata dagli avversari al 97’ dopo ottime prestazioni fuori casa sono punti importanti persi.
È pur vero che “partita finisce quando arbitro fischia” per citare l’ex allenatore serbo della Sampdoria Vujadin Boskov, ma diciamo anche che un pizzico di sfortuna ha fatto la sua parte.
Ed ancora la partita persa contro la Lodigiani a casa al suo primo ed unico tiro della partita deviato da un difensore ed entrato in rete, autogol che è costato tre punti.
Sino alla partita di mercoledì con l’Ilva cha va in vantaggio e alla fine perde 1 a 2 per un rigore molto dubbio che ha gelato lo stadio Zichina. Un trattenuta in area reciproca come ne avvengono tante prima di un calcio d’angolo o un fallo laterale, ma invece di redarguire i ragazzi “accesi” l’arbitro ne ha punito solo uno.
Ma oltre il danno la beffa, due difensori centrali espulsi ed uno infortunato, il capitano.
L’Ilva si presenterà così decimata nel campo della Sassari Latte Dolce per il derby Sardo. La società fa un richiamo ai tifosi: “lo scorso anno andammo in tantissimi a Bonorva, a festeggiare il salto in D.
Sarebbe bello, e probabilmente più utile, essere in tantissimi domani a Sassari, perché è nel momento della difficoltà che più è necessario il sostegno del proprio pubblico”.
M.M.
