Nel tranquillo complesso residenziale Hyknusa di La Maddalena, la quotidianità di una coppia è stata sconvolta da una serie di atti molesti e minacce provenienti da un vicino di casa, il 78enne Carlo Pozzi, originario di Milano. La vicenda, iniziata nell’agosto del 2019, ha visto il susseguirsi di comportamenti vessatori che hanno spinto i residenti a ricorrere alla giustizia.
Secondo quanto emerso nel processo, Pozzi avrebbe ripetutamente disturbato i suoi vicini con azioni provocatorie: gettando acqua nelle aree comuni e sulle auto parcheggiate, rompendo bottiglie di vetro e utilizzando parole minacciose. Tra le frasi pronunciate, alcune destavano particolare preoccupazione, come la minaccia di appiccare un incendio all’abitazione della coppia. Questa escalation ha reso la convivenza impossibile, portando la vicenda nelle aule del tribunale di Tempio.
Dopo un’accurata analisi delle prove e delle testimonianze, la giudice Marchesa Bechere ha condannato Pozzi a dieci mesi di reclusione, riconoscendolo colpevole del reato di “esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose e sulle persone”. Inoltre, è stato disposto un risarcimento immediato di 5.000 euro per ciascuno dei coniugi che hanno subito le molestie. La coppia era rappresentata legalmente dall’avvocato Luca Montella, mentre la difesa dell’imputato è stata affidata all’avvocato Gerardo Giacu.
Questo episodio mette in evidenza l’importanza di una gestione efficace dei conflitti condominiali per prevenire situazioni che possono degenerare, mettendo a rischio il benessere e la sicurezza dei residenti. La sentenza rappresenta un chiaro monito contro comportamenti intimidatori e persecutori, ribadendo il principio che la convivenza civile deve basarsi sul rispetto reciproco.
Francesca Naseddu