Home » News » News » Comunicati » Fortezza Arbuticci: presto un nuovo progetto compatibile con i vincoli.

Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena – Comunicato stampa del 14 Marzo 2011.

Le polemiche innescate dalla presentazione del primo progetto di riqualificazione della Fortezza Arbuticci avanzato dalla “Struttura tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio” per la realizzazione del polo museale “Garibaldi nel mondo” impongono una riflessione chiara in merito alle competenze giuridiche e alle responsabilità amministrative che ciascun ente coinvolto in Conferenza di servizi è chiamato ad offrire nei limiti e nel rispetto dei ruoli che la legge attribuisce a ciascuno dei soggetti coinvolti.

L’approvazione da parte del Consiglio comunale di una mozione, condivisa all’unanimità – che viene esageratamente definita una “dichiarazione di guerra” contro l’Ente Parco – appare fuorviante e non adeguatamente giustificata dal punto di vista normativo; una mozione che viene peraltro espressa senza che parte dei consiglieri, come evidenziato da dichiarazioni degli stessi, abbiano avuto modo di vedere la documentazione relativa al progetto stesso. «In merito alla presunta “dichiarazione di guerra” – è il giudizio del Presidente Bonanno – ritengo che si tratti solo di una infarcitura giornalistica e non di una reale volontà di contrapposizione, ben sapendo i consiglieri comunali che l’Ente Parco si esprime non per partito preso ma per coerenza normativa».

Gli spazi di agibilità per consentire un intervento intorno all’area del Forte Arbuticci sono chiaramente definiti dalla legge, oltre che dagli stessi documenti di pianificazione comunali. Le obiezioni poste dagli uffici tecnici dell’Ente Parco si fondano su una lettura dei documenti presentati e quindi su valutazioni di tipo giuridico sulla base di specifici riferimenti normativi, che non lasciano spazio a benevolenze e discrezionalità arbitrarie. L’Ente Parco ha espresso parere negativo in merito al progetto del Forte di Arbuticci sulla base di perplessità in relazione non solo alle specifiche leggi istitutive dell’Ente Parco, ma soprattutto all’attuale contesto delle norme comunitarie in ambito urbanistico e paesaggistico all’interno di un’area di importanza comunitaria (SIC), nonché zona a protezione speciale (ZPS).

Pare opportuno sottolineare che le obbiezioni avanzate dall’Ente Parco nel corso della Conferenza di servizi sono state riconosciute valide dagli stessi tecnici della “Struttura tecnica di missione della Presidenza del Consiglio” con i quali si è immediatamente avviata un’interlocuzione concretamente operativa volta all’individuazione delle soluzioni tecniche compatibili con i vincoli normativi imposti dalla legge per la predisposizione di un progetto di recupero del Forte di Arbuticci rispettoso della norma che possa offrire un’opportunità di sviluppo per l’isola di Caprera e l’intero Arcipelago.

«Assistiamo ad una polemica strumentale – spiega il Presidente Giuseppe Bonanno – orchestrata nei confronti del Parco. Abbiamo già spiegato in diverse occasioni le ragioni tecniche del nostro diniego che si fondano sulla base di valutazioni giuridiche al momento non superabili. Non può essere né la benevolenza né la discrezionalità a guidare un intervento strutturale come quello del recupero del Forte di Arbuticci. Esistono dei vincoli che definiscono chiaramente i margini di intervento sull’area. Pare opportuno sottolineare – ribadisce Bonanno – che l’approvazione del Piano del Parco oramai in fase di conclusione sgombrerà il campo da qualsivoglia dubbio giungendo finalmente alla soluzione organica di tutti i problemi di pianificazione territoriale dell’Arcipelago e garantendo un’occasione di sviluppo ecologicamente compatibile per tutto l’Arcipelago e la comunità maddalenina. Molto si può fare su questo territorio concertandolo con le varie amministrazioni non già per evitare la lesa maestà, ma perché tutti gli enti preposti possano dare il loro contributo affinché le scelte e gli sforzi che si profondono per lo sviluppo del territorio non si infrangano sulle norme esistenti, cosa che purtroppo sta accadendo sempre più spesso».

 

Massimiliano Marras

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