Studenti dell’Istituto Nautico ‘Domenico Millelire’ di La Maddalena e del Liceo ‘Giuseppe Garibaldi’ in visita al lager di Terezin.
Di Maria Rita Pischedda.
La Maddalena, 22 Maggio 2011.
Grande commozione ha suscitato nei ragazzi la visita effettuata al campo di concentramento dei Terezin, nella Repubblica Ceca, fatta la prima settimana di Maggio.
Il viaggio di istruzione promosso attraverso un progetto congiunto dalle due scuole superiori cittadine, rette dal Dirigente Scolastico, Giovanni Marzano, ha visto impegnati ben 26 ragazzi, accompagnati dalle docenti coordinatrici: Maria Rita Pischedda e Paola Cutroneo, nella visita ai luoghi più suggestivi della capitale dalle ‘Cento torri d’oro’, come amava definire Praga, Kafka, il suo cittadino più illustre, nonché nella visita al pittoresco castello medioevale di Karlestein.
Ma il luogo che ha destato indubbiamente più emozione è stata la visita alla piccola fortezza di Terezin, dove sessanta anni fa trovarono la morte migliaia di persone, vittime dei nazisti, in virtù di una logica difficile da spiegare e perseguita oltre ogni limite del razionale.
La fortezza di Terezin, creata alla fine del 18° secolo come alloggio per gli ufficiali dell’esercito, divenne ben presto la prigione di Stato Austriaca. Qua venne rinchiuso anche Gavrilo Princip, l’attentatore di Sarajevo, responsabile dello scoppio della prima guerra mondiale.
Durante l’occupazione delle terre ceche da parte delle truppe tedesche, la Gestapo trasformò Terezin nel maggior campo di concentramento nazista del centro Europa.
Qui transitarono circa 150.000 persone: dissidenti politici, oppositori del regime e ovviamente ebrei.
Qua venivano smistati e deportati verso i campi di sterminio dei territori orientali.
Circa 2.500 detenuti morirono già a Terezin per le pessime condizioni igieniche, le malattie e i maltrattamenti.
Tra le 150.000 persone che stazionarono nel campo, 15.000 erano bambini e nemmeno 100 di loro sono sopravvissuti.
La fortezza di Terezin è, infatti, tristemente famosa come il ‘campo dei bambini’, i quali hanno lasciato la loro testimonianza di paura, ma anche di speranza nei numerosi disegni, poesie, balocchi di pezza, qui trovati ed ora conservati nel museo della sinagoga Klaus a Josefov, ugualmente visitato dagli studenti.
Gli allievi delle due scuole, che ogni anno celebrano la giornata della memoria partecipando alle manifestazioni indette dalle scuole e da altre istituzioni, hanno avuto l’opportunità di vedere dal vivo quello che fu uno dei maggiori teatri dove è stata scritta la pagina di storia più triste di tutti i tempi.
La visita al campo è stato un atto dovuto per riflettere, ma soprattutto per ricordarsi di non dimenticare.
Questi gli studenti partecipanti: Riccardo Carrus, Andrea Scolafurru, Mara Ollargiu, Andrea Lai, Vittorio Impagliazzo, Davide Impagliazzo, Marco Carletti, Alberto De Giorgi, Davide Mascia, Stefano De Vita. Genitore: Prof.ssa Rossana Carcassi.
Federica Architto, Anna D’Aniello, Nicola Fogu, Paolo Franca, Giulia Marini, Alessandra Maxia, Francesca Porcu, Luca Salmeri, Naide Todde, Giulia Mariolu, Francesco Esposito, Silvia Ornano, Chiara Robazza, Veronica Manconi, Viviana Misuraca, Grace West.