Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena – Comunicato stampa del 18 Luglio 2011.
Fondamentale come ogni anno per la stagione estiva il posizionamento nelle acque del Parco di tutte le attrezzature nautiche – cavi tarozzati e campi boa – necessarie per una efficace tutela delle coste e dei fondali più interessati al transito di imbarcazioni e mezzi nautici.
L’aumento del traffico e della presenza umana nell’Arcipelago nel corso dei mesi più caldi dell’anno impone un impegno straordinario da parte dell’Ente Parco che, grazie al personale dell’Ufficio ambiente, ha provveduto nel corso delle ultime settimane all’installazione dei materiali.
La novità di quest’anno sono il raddoppio del numero di boe di ormeggio a tutela dei fondali e l’aumento delle superfici di balneazione protetta rispetto al 2010.
Campi boe. Poco meno di duecento boe sono invece state posizionate – sempre da parte del personale dell’Ente Parco – in diversi punti dell’Arcipelago.
Il lavoro dell’Ufficio ambiente si è orientato in particolare nell’area in prossimità di Porto Madonna, Cala Giorgio Marino, Cala Lunga di Razzoli, Porto Palma e Cala Portese.
Le boe sono state differenziate con colori diversi: per facilitare il servizio delle barche da traffico e delle imbarcazioni da noleggio impegnate nel trasporto dei turisti per le isole sono stati posizionati alcuni gavitelli di colore giallo-celeste.
Le boe di colore giallo sono invece destinate al diporto: alcune di esse riportano una scritta con le caratteristiche di tenuta della boa in relazione alla velocità del vento e alla lunghezza del mezzo che deve essere ormeggiato.
In sintesi:
– Boe gialle senza scritta: lunghezza massima dell’imbarcazione: 15 metri; velocità massima del vento: 15 nodi;
– Boe gialle con scritta rossa: lunghezza massima dell’imbarcazione: 10 metri; velocità massima del vento: 15 nodi;
– Boe giallo-celesti: dicitura “Riservato traffico passeggeri”
– Boe giallo-celesti: dicitura “Riservato noleggio”.
La novità dei campi boa per l’estate 2011 è l’utilizzo in luogo dei corpi morti in cemento di un sistema ecocompatibile, denominato “Ecoblu 300”, consistente nel posizionamento di un dispositivo che si avvita sui fondali manualmente, il cui utilizzo si rivela necessario in particolare per la tutela dei fondali sabbiosi e delle praterie di Posidonia oceanica.
Cavi tarozzati. È stato completato nel mese di giugno, da parte dell’Ufficio ambiente dell’Ente Parco, il posizionamento dei cavi tarozzati nelle spiagge dell’Arcipelago.
Gli specchi d’acqua antistanti i litorali sono stati delimitati dai cavi costituiti da boe sferiche di colore giallo, alle quali è vietato ormeggiare.
L’intervento è stato eseguito in circa venticinque cale: nell’isola di Spargi a Cala Corsara, Cala Granara, Cala Ciaccaro e Cala d’Alga; nelle tre isole più settentrionali dell’Arcipelago – Budelli, Santa Maria e Razzoli – a Cala di Roto (Spiaggia Rosa), nello specchio acqueo compreso tra la Spiaggia del Cavalieri e l’isola Carpa, a Cala Santa Maria e a Cala Lunga di Razzoli; a Caprera Cala Serena, Cala Napoletana, Cala Coticcio, Cala Portese, Porto Palma, Cala Brigantina, Punta Rossa, Cala Serena, Cala Andreani/Cala dello Sforzato (Spiaggia del relitto), Cala degli inglesi, Porto Palma – “Doggie beach” nell’isola di La Maddalena a Spalmatore, Cala d’Alga, Cala Francese – La Madonnetta (Carlotto), Giardinelli (Testa del Polpo) e Punta Tegge.
Anche quest’anno la scelta delle aree d’intervento e dei criteri di posizionamento dei cavi è stata effettuata d’intesa con i competenti uffici della Regione Sardegna e con la Capitaneria di Porto di La Maddalena.
L’Ufficio ambiente del Parco sta provvedendo in ultima fase alla sistemazione della cartellonistica informativa sulla concessione e si occuperà anche di effettuare controlli giornalieri per eventuali interventi di manutenzione e riparazione nel corso di tutta la stagione estiva.
Grazie agli interventi realizzati negli ultimi mesi l’Ente Parco garantirà una balneazione sicura per i tanti visitatori che nel corso dei mesi estivi animeranno le acque dell’Arcipelago.
Soddisfatto il Presidente del Parco Giuseppe Bonanno: «Quello di quest’anno è un risultato importante che dimostra con i fatti l’impegno concreto dell’Ente Parco sia per garantire una maggiore sicurezza dei bagnanti sia per tutelare i fondali del Parco: obiettivi fondamentali che, oltre che grazie allo stanziamento di maggiori fondi in bilancio, l’Ente sta perseguendo anche con notevoli sforzi organizzativi».