UILTRASPORTI- Segreteria Regionale Sardegna- Dipartimento Marittimo.
Cagliari, 29 Maggio 2012.
A giorni partiranno sicuramente le corse residuali, poche ore fa hanno finalmente ufficializzato gli orari per le tre compagnie marittime. Ma settembre è alle porte, si lavori per un progetto che metta in condizioni di salvaguardare la mobilità della collettività per il prossimo futuro blindando i posti di lavoro.
Come volevasi dimostrare abbiamo avuto la prova nell’incontro a Cagliari, presso l’assessorato dei trasporti , che nulla la Regione ha fatto per porre fine ad una situazione di disagio per quanto riguarda il trasporto marittimo da e per le isole minori.
L’Assessorato dei Trasporti in questi lunghi e precedenti anni, nonostante i tanti incontri, promesse e aspettative, ha dimostrato l’ennesimo disinteresse, menefreghismo e incapacità nella gestione delle problematiche della continuità marittima.
È chiaro che quando si incomincia un percorso di indicazioni politiche che vede la volontà della Regione di regionalizzare inizialmente la Saremar al 100%, di stabilizzare tutto il personale e di voler potenziare le corse pubbliche ed invece riscontriamo a distanza di anni che si privatizza al 100%, si bloccano le stabilizzazioni del personale e non si attua il potenziamento delle corse, prevale una presa in giro nei confronti delle OO.SS, dei lavoratori e di un intera collettività; ne è prova evidente le diverse delibere del Consiglio Comunale di La Maddalena.
Da circa un anno stiamo ribadendo con forza che questo modo di gestire i trasporti locali con proroghe continue e senza un vero piano trasporti basato sulle esigenze della collettività maddalenina avrebbe portato a questa grave situazione di isolamento nei collegamenti.
Durante l’incontro siamo riusciti, forse per le nostre continue pressioni nel richiedere risposte sul futuro della Saremar, ad estrapolare dall’Assessorato le seguenti conclusioni:
– Privatizzazione totale al 100% al fine di non perdere i finanziamenti previsti dalla convenzione per gli anni futuri, diversamente il rischio potrebbe essere che la UE richieda indietro i finanziamenti degli ultimi tre anni, con il conseguente fallimento della Società;
– L’impossibilità di aumento corse pubbliche;
– Verifica richieste stabilizzazione del personale.
Nei modelli di privatizzazione prospettati dall’Assessore si citano gli esempi Siremar, Toremar e Tirrenia, soffermandosi sul modello Toremar in quanto riconosciuto come un progetto più adeguato, in quanto nel piano industriale prevedeva oltre il rinnovo della flotta anche norme di salvaguardia e stabilizzazione dei livelli occupazionali, punti questi ultimi che dovranno essere presi in considerazione nel contesto della gara per la privatizzazione Saremar.
Il Segretario Regionale, Giulio Verrascina.