La Maddalena, 4 Aprile 2013.
La triplice notizia, datata 1 Aprile 2013, pubblicata nella home page della nostra testata giornalistica, relativa all’imminente inaugurazione del nuovo campo sportivo all’interno della Cittadella del ‘Delfino’; alla conseguente trasformazione del Comunale ‘Pietro Secci’ in un ampio parcheggio e alla consegna al Comune di La Maddalena del campo in erba, mai utilizzato, unitamente agli altri impianti sportivi dell’ex complesso ‘Faravelli’, custoditi dalla Marina Militare, ha fatto il giro del web.
Ed ha suscitato reazioni a catena e commenti vari.
Anche perché, in chiusura di ‘pezzo’ si assicurava che: tutte le firme erano state apposte in gran silenzio e la consegna era prevista a giorni.
Naturalmente la data 1 Aprile, qualche sospetto avrebbe dovuto ingenerarlo (e qualcuno l’ha avuto!), tanti, invece, hanno creduto ciecamente alla nostra info (e solo per un giorno hanno fatto male!).
Tutto falso, dunque.
Ancora una volta non ci siamo sottratti, secondo tradizione, alla burla del 1 Aprile.
Ma ora, a distanza di qualche giorno, per evitare illusioni di qualunque tipo, vi diciamo tutta la verità.
Nella quale però potrebbe nascondersi qualche piacevole sorpresa.
Ovvero, se il Comunale mai diventerà un parcheggio (nel caso potrebbe scatenarsi una sollevazione popolare), si da per imminente l’inaugurazione del campo sportivo del Delfino, che consentirebbe di degongestionare la vecchia struttura di Via Carducci dai tanti tacchetti che la calpestano. E questa sarebbe una gran bella notizia, che ovviamente attende conferma.
La seconda ‘bufala’, ovvero la consegna al Comune degli impianti sportivi realizzati al tempo del G8 (mancato), in verità nasconde il profondo desiderio e l’auspicio di una intera città di poter usufruire in tempi brevissimi di spazi idonei, attrezzati, innovativi e sin’ora inutilizzati e a rischio usura. E considerato che nel recente passato il campo ‘Faravelli’ è stato messo a disposizione di intere generazioni di sportivi, non si capisce perchè un’ipotesi del genere non possa trovare degna attuazione.
Se le ‘bufale’ del 1 aprile 2013 dovessero fare da grimaldello a novità di questa portata, vorrà dire che, almeno in parte, abbiamo visto giusto.
Diversamente dovremmo accontentarci di averla ‘sparata grossa’, rammaricandoci di dover macinare chilometri nel rincorrere una palla (qualunque essa sia) in spazi ristretti e per chissà quanto tempo ancora, lasciando al palo le potenzialità di un isola, che non solo dal punto di vista sportivo, merita ben altre platee e scenari importanti.
Lorenzo Impagliazzo