Home » News » News » Attualità » Isola di Budelli: Il Presidente del Parco Nazionale di La Maddalena conferma: “Eserciterò il diritto di prelazione”.
Isola di Budelli
Isola di Budelli

Come anticipato da lamaddalenatv.it (https://lamaddalena.tv//2013/10/27/clamorosa-anticipazione-di-bonanno-su-budelli-dopo-lacquisto-di-un-privato-neozelandese-spero-di-spuntarla-e-vi-spiego-perche/).

Roma, 29 ottobre 2013.

L’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena eserciterà il diritto di prelazione per acquistare l’Isola di Budelli.

E’ quanto è emerso questa mattina in occasione della conferenza stampa convocata dalla Fondazione UniVerde e dall’Ente Parco di La Maddalena, in collaborazione con Change.org.

Alla conferenza stampa sono intervenuti Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente Fondazione UniVerde e già Ministro dell’Ambiente); Giuseppe Bonanno (Presidente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena); Salvatore Barbera (Direttore Campagne Change.org) con la partecipazione di Fulco Pratesi (Presidente Onorario WWF Italia) e Jimmy Ghione (Inviato di Striscia la Notizia e Testimonial di Obiettivo Terra 2013).

“La decisione del Presidente del Parco di esercitare il diritto di prelazione è un importante passo avanti. Ora il Ministero dell’Ambiente, il Governo, il Parlamento e la Regione Sardegna si attivino” ha dichiarato il Presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio. “Le risorse che dovrebbero essere trovate per riportare l’isola di Budelli a essere bene comune sono inferiori all’1% dei soldi spesi per il G8, mai avvenuto, della Maddalena. Non riuscirci sarebbe una sconfitta dello Stato italiano”, ha concluso l’ex Ministro dell’Ambiente nonché promotore della petizione lanciata su Change.org che ha raccolto oltre 56.000 adesioni in pochi giorni per far sì che l’isola di Budelli torni a essere bene comune.

L’asta fallimentare sull’isola di Budelli, promossa dal giudice delle esecuzioni fallimentari del Tribunale di Tempio, si è chiusa lo scorso 1 ottobre con l’aggiudicazione da parte del manager neozelandese Michael Harte. Meno di tre milioni di euro la cifra di aggiudicazione per 160 ettari di paradiso ambientale unico nel Mediterraneo, integralmente tutelato dai vincoli imposti dall’Ente Parco.

“Sono sinceramente e piacevolmente sorpreso della sollevazione popolare che si sta polarizzando intorno alla questione di Budelli. Una presa di posizione che vuole e sollecita uno Stato che non può abdicare al diritto/dovere di prendersi cura dei propri tesori”. ha commentato il Presidente del Parco di La Maddalena. “Questo non è un discorso ideologico ma ideale; non siamo contro la proprietà privata né tanto meno contro il privato che vuole partecipare alla tutela. Ho avuto modo di salutare favorevolmente l’ingresso di Mr Harte nella scena italiana quale novità sia nei modi di operare che in quello di esternare un sincero amore per la nostra terra, ma lo Stato deve essere il regista. Il simbolo del parco, e perciò uno dei simboli più importanti e apprezzati della Sardegna e dell’Italia, deve divenire pubblico, deve essere tutelato da qualsiasi meccanismo legato alle umane vicissitudini e non governato dalle volontà del singolo, per quanto ora alte e meritorie. Se da questo dibattito scaturirà un’assunzione di responsabilità politica tale da permettere al Parco di accedere a risorse, che purtroppo non sono nelle attuali disponibilità, non esiterò un secondo a esercitare il diritto di prelazione e aprire il dialogo con tutti quanti vorranno partecipare alla conservazione e alla valorizzazione di questo angolo di paradiso” – ha concluso il Presidente Bonanno.

Forti le dichiarazioni del Presidente Onorario del WWF Italia, Fulco Pratesi che ha affermato: “Ho aderito subito alla petizione perché la questione è preoccupante. Ho anche proposto al WWF di impegnarsi, come già avevamo fatto in passato quando proprio in Sardegna, nel 1985, riuscimmo a comprare una foresta di 3.000 ettari con i contributi di tutt’Italia. È giusto continuare a raccogliere firme! In Sardegna ci sono state troppe spese inutili e dannose, come il G8, e sono state introdotte industrie, poi abbandonate. Troppi e gravi errori per cui gli isolani sono stati costretti a seguire una politica industriale fallimentare, che non ha tutelato il loro ambiente, unico al mondo. Non potevo non aderire a questo appello. È un impegno nobilissimo e uno stimolo per il Parco di rendere questa proprietà un esempio per tutte le altre isole”.

“La mobilitazione lanciata su Change.org da Alfonso Pecoraro Scanio e l’immediata adesione di decine di migliaia di persone – ha dichiarato Salvatore Barbera, direttore delle campagne di Change.org – dimostra come la rete sia estremamente sensibile a quelle azioni che puntano a difendere l’ambiente e a preservare quel patrimonio naturalistico e culturale che fanno del nostro Paese un luogo unico al mondo”.

Infine Jimmy Ghione ha denunciato: “Trovo sia scandaloso che siamo qui a discutere su una questione che dovrebbe essere data per scontata e lo dico perché sguazzo negli scandali tutti i giorni e vedo quanti miliardi di euro sono spesso buttati via. Dobbiamo fare tutti qualcosa! Questa petizione è una straordinaria iniziativa per poterci tenere stretta un’isola di una bellezza che toglie il fiato”.

(Comunicato Stampa a cura della Fondazione UniVerde)

Ufficio stampa: Fondazione UniVerde Dott. Giuseppe Di Duca

Change.org. Sergio Cecchini, Direttore della comunicazione

Massimiliano Marras

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