Con nota Prot. N. 5396 del 17/02/2020 la Regione Sardegna risponde al Comune:
“Sì osserva che non è consentito all’Amministrazione comunale (né tramite il PUL né, e a maggior ragione, tramite altra tipologia di atto) di emanare indirizzi di carattere generale, ai quali conformare i singoli provvedimenti amministrativi, anziché effettuare, volta per volta, le necessarie valutazioni in merito alle istanze di rilascio di concessione demaniali marittime. In tal caso, infatti, le delibere comunali “introducono, artatamente, una misura di salvaguardia priva di alcun supporto normativo e come tale illegittima” (vedi ancora CDS n. 2322/2017)”.
Sul mare territoriale, altresì, non pare ammessa alcuna attività di pianificazione da parte del Comune, secondo quanto disposto dalle richiamate Linee Guida, ai sensi delle quali il PUL è uno strumento di pianificazione comunale concernente l’utilizzo e fruizione dei litorali (che pure regolamenta l’organizzazione del territorio immediatamente attiguo) e non degli specchi acquei.