Potrebbe essere un’altro tassello di quel bel progetto di “museo a cielo aperto” che si sta configurando negli ultimi anni nella nostra isola fra realizzazione di monumenti, restauro degli esistenti, realizzazione di opere finalizzate a valorizzare la nostra storia e mostre permanenti.
Ma in realtà è qualcosa in più.
Il bellissimo intervento di valorizzazione della tomba della Cavalla Marsala da parte dell’ente Parco Nazionale Arcipelago di La Maddalena indirettamente ci ricorda il genio di Giuseppe Garibaldi che, già a fine dell’800, non considerava gli animali uno strumento, un mezzo, un oggetto, ma un essere vivente con sentimenti.
Concetto che oggi può sembrare banale, certamente non al tempo. Una giumenta bianca che si era portato dietro dalla Spedizione dei Mille alla quale Garibaldi dedicó un’epigrafe: “Qui giace la Marsala che portò Garibaldi in Palermo, nel 1860. Morì il 5 settembre 1876 all’età di trent’anni”.
Oggi visibile presso l’isola di Caprera, sito riqualificato grazie al Parco Nazionale.
“Si può aver cura del proprio territorio anche attraverso piccoli gesti – afferma il Direttore del Parco Giulio Plastina – significativi e importanti.
La tomba dove riposa la cavalla Marsala è uno di quei luoghi che riporta alla memoria l’amore viscerale – conclude Plastina – che legava l’eroe dei due mondi alla sua cavalla”.
M.M.