La Maddalena, 17 Novembre 2011.
La gravissima situazione di crisi economica che investe l’Italia non risparmia certamente La Maddalena, vittima anch’essa del malgoverno nazionale e regionale, ma anche della poca attenzione da parte dell’amministrazione comunale verso il problema principe dell’isola: la crescente disoccupazione.
Recentemente la regione Sardegna ha assegnato una dotazione finanziaria di 10 milioni di euro da distribuire alle ‘aree di crisi’, in cui è inclusa anche La Maddalena, utilizzabili per l’adeguamento di infrastrutture, servizi pubblici e privati, incentivi per le imprese e politiche per il lavoro.
Inanzitutto ci auguriamo che questi fondi arrivino presto e concretamente nelle casse comunali, visto che ancora attendiamo invano quelli promessi e previsti da un decreto della presidenza del consiglio dei ministri per il porto, e mai effettivamente accreditati.
Quest’ultimo rappresenta solo uno dei tanti furti subiti dall’isola da parte dell’ex governo Berlusconi e ribadiamo ancora una volta il nostro invito all’amministrazione comunale di essere più incisiva e determinata nel denunciare con ogni mezzo, compreso il ricorso alla magistratura, per essere risarcita dei progetti e finanziamenti sottratti e mai più restituiti ai loro originari fini.
Riguardo i finanziamenti destinati alle aree di crisi, chiediamo un’oculato e attento utilizzo degli stessi (sempre ammesso che arrivino veramente e in tempi brevi), auspicando un investimento per favorire l’occupazione e il sostegno verso le piccole imprese locali che oramai sono sempre più in crisi e senza futuro.
Per questo motivo siamo perplessi per una paventata ipotesi di utilizzare tali fondi per un progetto di ‘travel lift’, secondo noi poco importante per favorire il lavoro e la crescita della collettività. Sarebbe ora di pensare seriamente al dramma della disoccupazione giovanile e purtroppo anche adulta, e non è certamente con il travel lift che questo problema verrà affrontato.
La Maddalena ha già un suo importante polo nautico, potenzialmente unico in Italia e nel Mediterraneo: è l’ex arsenale!
Perchè si continua a tacere sul fallimento totale del progetto industriale della Mita?
Perchè si omettono le gravi violazioni dei diritti dei lavoratori consumati all’interno di questa struttura?
Perché la massima autorità e rappresentante dell’isola, eletto e legittimato dal voto popolare, come il sindaco e l’amministrazione non chiedono spiegazioni e, ancor meglio, protestano nei confronti di chi, come la Mita, aveva promesso duecento posti di lavoro tutto l’anno e grande spazio ai lavoratori locali, senza aver mai mantenuto questa promessa?
Gli incentivi per le imprese e politiche per il lavoro sono altri e ben più seri, non sicuramente il travel lift.
Bisogna favorire in tempi brevissimi l’occupazione e, ripetiamo ancora una volta, le piccole imprese e cooperative locali mediante progetti e interventi da mettere in atto nel territorio fin troppo disastrato e spesso abbandonato all’incuria.
I progetti ci sono e ne sono stati presentati diversi dalle società locali, ma fino a oggi rifiutati e congelati per mancata copertura economica: adesso questi fondi ci saranno e dunque ulteriori rifiuti o mal utilizzo degli stessi saranno solo per precise responasbilità e volontà politica, facilmente individuabili nei confronti di chi ha il potere di decidere e scegliere come amministrare il paese.
Il Direttivo della Sezione Comunisti, Sinistra Popolare.