Home » News » News » Attualità » Punti di immersione protetti. I gioielli del Parco accessibili solo ai Diving autorizzati.

Comunicato stampa del 21 Luglio 2011.

I fondali dell’Arcipelago, veri tesori da proteggere, costituiscono una delle risorse più importanti del Parco di La Maddalena e proprio per il loro valore ambientale i principali siti di immersione sono particolarmente frequentati dai centri diving del territorio.

Novità di questa stagione estiva è l’istituzione da parte dell’Ente Parco, grazie all’intenso impegno dell’Ufficio ambiente, dei Punti di immersione protetti (PIP), le cui misure di protezione sono state varate nei giorni scorsi – con la consegna delle bandiere identificative – alla presenza degli operatori autorizzati e del Comandante della Capitaneria di porto di La Maddalena Fabio Poletto.

I Punti di immersione protetti (PIP).
Con l’istituzione dei PIP (Punti di immersione protetti) nei siti Secca di Spargi (Secca di Washington), Secca di Spargiotto,  Punta Coticcio, Grottino di S. Francesco, l’Ente Parco intende preservare i fondali dall’ancoraggio, tutelare l’incolumità di coloro che effettuano attività di immersione all’interno dei siti e salvaguardare gli habitat e le dinamiche evolutive che permettono di implementare gli stock ittici nell’intera area marina del Parco.

L’accesso alle aree PIP è consentito esclusivamente ai diving autorizzati dall’Ente di via Giulio Cesare in possesso di una bandiera alfanumerica che identifica in modo univoco l’operatore e ne attesta il diritto ad effettuare l’immersione sportiva; i mezzi dovranno essere ormeggiati alla boa sommersa installata dall’Ente Parco all’interno del sito protetto.

Ogni operatore – nel numero massimo di due alla volta per ciascuno sito – potrà accompagnare sott’acqua con almeno due guide un massimo di dodici persone e i liberi subacquei potranno effettuare immersioni nei PIP solo se accompagnati dai diving autorizzati.

Oltre al divieto di esercizio di attività di pesca sportiva e professionale, di immersioni notturne e di asportazione di qualsiasi specie animale e vegetale, la velocità massima consentita per i mezzi degli operatori all’interno di queste aree è pari a tre nodi.

Un provvedimento “sentito” e condiviso con gli operatori.
Nel siglare il provvedimento che istituisce i PIP il Presidente del Parco Giuseppe Bonanno ha voluto ricordare che i contenuti del documento erano già stati anticipati e condividi con gli stessi diving nel corso di una precedente riunione svoltasi nella prima metà di luglio, e che le osservazioni da loro formulate sono state accolte: proprio gli operatori presenti alla consegna delle bandiere ufficiali dell’Ente Parco hanno controfirmato l’atto del Presidente, a testimonianza di un processo di partecipazione e concertazione che ha lasciato tutti i presenti visibilmente soddisfatti.

«Quest’anno abbiamo previsto in bilancio molti interventi che stanno dando notevoli risultati anche in termini di visibilità – sono le parole del Presidente Bonanno; – dalla manutenzione degli habitat e dalla rimozione dei rifiuti, passando per gli interventi di tutela delle dune costiere, per finire con la predisposizione, ancora in corso d’opera, dei sentieri subacquei negli stessi PIP: vogliamo rendere tali aree autentici gioielli ed avere la garanzia rimangano incontaminate anche nel futuro.

Per questo stiamo adottando tutti gli strumenti necessari per tutelari, facendo anche passi in avanti verso il modello di gestione dei siti subacquei già adottato nella Riserva corsa delle Bocche di Bonifacio.

Il provvedimento adottato dall’Ente Parco relativo all’istituzione dei PIP confluirà inoltre nel Piano per il Parco e nel Regolamento per avere la garanzia del successo dell’area protetta, grazie al rispetto di tali regole anche per l’avvenire: uno degli obiettivi principali dell’Ente Parco è infatti di sviluppare politiche che consentano alle specie ittiche di riprodursi e agli animali di arrivare a dimensioni che in passato è stato difficile raggiungere.

Un ringraziamento doveroso va all’Ufficio ambiente dell’Ente Parco e in particolare a Yuri Donno, che ha materialmente reso possibile l’allestimento dei PIP, e al Comandante della Capitaneria di porto Fabio Poletto per la sua presenza alla consegna delle bandiere, a testimonianza della volontà di contribuire alla tutela di tali siti protetti».

Il Presidente Bonanno ha voluto ringraziare anche il Direttore del Parco Mauro Gargiulo, che ha esortato i diving presenti all’incontro a sensibilizzare i propri utenti sia riguardo ai fini istituzionali che l’Ente Parco persegue, sia per una maggiore comprensione del territorio e delle sue regole, grazie ad una fidelizzazione degli utenti stessi: «Dobbiamo cercare una condivisione sia tra i residenti, che tra i turisti, dei fini perseguiti del Parco in materia ambientale per il raggiungimento di obiettivi condivisi in materia di tutela degli habitat. Mi auguro inoltre che grazie al vostro lavoro e alla vostra attività nell’area marina dell’Arcipelago sia possibile rendere gli utenti maggiormente consapevoli dell’esistenza di regole che devono servire  a creare una diffusa cultura della legalità ambientale.».

Massimiliano Marras

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