Comunicato stampa del 9 Giugno 2012.
Sono stati presentati pubblicamente i lavori di restauro delle strutture del CEA (Centro di educazione ambientale) del Parco a Stagnali, sull’Isola di Caprera, in occasione della chiusura di alcuni progetti di educazione ambientale che hanno coinvolto le scuole di La Maddalena (Scuole materne dei plessi di via Carducci, Moneta e Due Strade) e l’Associazione “Moneta Solidale”, e che sono stati finanziati dall’Ente Parco.
Il Centro ha accolto circa seicento persone tra alunni e accompagnatori coinvolti nell’evento finale.
Grande la soddisfazione del Presidente del Parco Giuseppe Bonanno e del Direttore pro tempore, Vittorio Gazale: «Per me è una grande emozione e gioia ritornare dopo oltre 10 anni nel centro di Stagnali e constatare come il Parco sia riuscito a trasformare dei vecchi capannoni militari abbandonati e in degrado, in strutture moderne, confortevoli e funzionali, senza però perderne il valore della memoria storica – ha affermato Gazale. – Il nostro impegno sarà ora quello di mettere quest’area straordinaria sempre più a disposizione di scuole, associazioni, visitatori e cittadini di La Maddalena e di tutto il mondo, creando così anche nuove opportunità di lavoro».
Il Presidente Bonanno, nel corso della conferenza stampa, si è detto «lieto per il fatto di vedere il Centro vivo come l’Ente Parco lo vorrebbe ogni giorno dell’anno: la presenza dei bambini dà oggi un valore aggiunto al CEA, che col passare del tempo dovrà migliorare ulteriormente la sua capacità di accogliere ricercatori, residenti e turisti, proseguendo nel percorso sinora intrapreso. Rendere il Centro un laboratorio aperto di educazione all’ambiente, anche sul campo, significa accrescere la consapevolezza del ruolo di ogni essere vivente su questo pianeta e contribuire in modo significativo e attivo alla tutela dell’ambiente.»
Il CEA dal 2007 al 2012.
Grazie alla rimodulazione di un finanziamento comunitario del vecchio programma “Interreg IIIA”, nel 2010 è stato possibile avviare i lavori all’interno del CEA e recuperare, così, due capannoni in uso governativo al Ministero dell’ambiente e altri piccoli annessi. L’area dei vecchi baraccamenti di Stagnali era già stata interessata, agli albori dell’area protetta, da interventi infrastrutturali da parte dell’Ente Parco, sebbene, per questioni legate al contenzioso apertosi nel 2004 con una società che operava per conto del Parco – circostanza che aveva comportato il sequestro di due capannoni – e a causa dell’assenza di finanziamenti destinati a rendere il CEA completamente funzionale, le sue attività fossero rimaste zoppicanti e certamente ridotte rispetto alle effettive potenzialità.
Negli scorsi anni, e già a partire dal 2007, l’Ente Parco è invece intervenuto su più fronti in tutto il CEA: innanzitutto è stata ridata linfa vitale al Centro dando stabilità nel tempo alla presenza delle associazioni che da molti anni gestiscono i due Musei (Museo geomineralogico-naturalistico e Museo del mare e delle tradizioni marinaresche), grazie alla stipulazione di apposite convenzioni; inoltre l’Ente Parco ha lavorato affinché il contenzioso ancora aperto si risolvesse a suo favore, com’è effettivamente accaduto alla fine del 2010, col conseguente reintegro, nelle disponibilità dell’Ente, dei due capannoni posti sotto sequestro. Recentemente, inoltre, sono stati effettuati lavori di adeguamento funzionale e strutturale, sia rispetto all’adduzione energetica e all’approvvigionamento idrico e del gas, non del tutto adeguati rispetto alle reali necessità, sia col recupero degli immobili all’interno dei due capannoni riacquisiti e col completamento delle strutture, come ad esempio l’area delle cucine, con l’acquisto di attrezzature.
Il restauro tout court di due ulteriori ruderi – caratterizzati dall’assenza di copertura e in avanzato stato di degrado – costituisce un passaggio cruciale del lungo processo di riqualificazione del CEA del Parco: l’intervento dell’Ente è stato avviato a fine 2010 ed è stato completato di recente. Gli edifici sono stati recuperati ad uso foresteria per rendere possibile la futura accoglienza di tutti coloro che in collaborazione col Parco si recheranno nel CEA per svolgere progetti di ricerca, attività di educazione ambientale e tutto ciò che sarà compatibile con le sue finalità istitutive, ad eccezione della mera fruizione turistica. Nella parte interna del Centro è adesso garantita la fruizione per i diversamente abili, grazie ad un nuovo sistema di pavimentazione che dispone di numerose certificazioni anche di tipo ecologico, come ha avuto modo di illustrare nel corso della conferenza stampa Giuseppe Spinetti, architetto dell’Ufficio tecnico dell’Ente che si è occupato della progettazione: in passato, infatti, il fondo era caratterizzato da un suolo ghiaioso, che secondo più segnalazioni ricevute dall’Ente Parco rendeva proibitivo l’accesso al CEA di tali soggetti e la possibilità per gli stessi di partecipare alla iniziative organizzate al suo interno.
Ringraziamenti.
«Molte sono le persone che hanno reso possibile la giornata di presentazione dei lavori svolti dal Parco nel CEA di Stagnali – ha ricordato il Presidente Bonanno: – dalle associazioni che operano presso il Museo geomineralogico (Associazione “G. Cesaraccio) e presso il Museo del mare (Sezione locale di “Italia nostra”), al CTS del Centro ricerca delfini e alla società Naturalia che gestisce il Laboratorio della conoscenza, senza dimenticare ovviamente le scuole dell’infanzia di La Maddalena che hanno partecipato all’iniziativa, e in particolare Marina Catte quale docente coordinatrice del progetto, e Emanuela Rio dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Parco per la logistica. Importante anche il contributo dei rappresentanti di AIAB (Associazione italiana agricoltura biologica) Sardegna, che hanno illustrato ai bambini il procedimento per produrre la ricotta ed hanno offerto una degustazione di ricotta, pane, miele e succhi di frutta biologici. »
Durante la mattinata, inoltre, all’interno del CEA era allestito uno spazio per l’esposizione delle ceramiche realizzate con il logo del Parco dall’Associazione “Moneta solidale” a chiusura del progetto realizzato col contributo finanziario dell’Ente Parco: anche all’associazione e a Don Andrea Domanski, oltre alla la Protezione Civile di La Maddalena che ha garantito lo svolgimento in sicurezza dell’evento, sono andati i ringraziamenti del Presidente Bonanno, il quale ha voluto infine citare «non solo tutto il personale dell’Ufficio tecnico del Parco e il suo responsabile, l’architetto Giovannella Urban, che hanno lavorato sui progetti con un incentivo in più, ossia spendere nel modo più efficiente possibile le somme disponibili grazie ai fondi comunitari, e con una tempistica a disposizione piuttosto ristretta, ma anche l’intera squadra di manutentori e falegnami del Parco che con grande passione ha reso possibile tutto questo.»
Prospettive future e l’orto botanico.
L’Ente Parco ha approvato di recente lo schema di protocollo d’intesa che ha ad oggetto la razionalizzazione dell’uso degli spazi del CEA, alla cui sottoscrizione col Ministero dell’ambiente seguirà un percorso di studio finalizzato alla quantificazione dei costi di gestione e all’individuazione di un modello gestionale tale da consentire, in prospettiva, la valorizzazione dei alcune delle strutture del Centro: nell’ambito dell’accordo è inclusa anche l’area denominata “ex cava” di Stagnali, già oggetto di interventi da parte del Parco con la realizzazione pensiline fotovoltaiche, da cui l’Ente Parco ricava energia utile a far funzionare, per circa l’80%, il CEA.
Recentemente, inoltre, sono stati rimodulati fondi giacenti necessari per ottimizzare energeticamente in modo ancora più ecosostenibile l’area di Stagnali e del CEA e per arrivare, in sostanza, all’ “impatto zero”.
Insieme agli interventi di risistemazione del CEA, è stata un chiaro desiderio dell’Ente Parco in questi ultimi mesi portare a risoluzione l’annosa questione dell’Orto botanico, volontà che si è tramutata in fatti concreti grazie allo stanziamento a favore del Comune di La Maddalena di appositi fondi per il completamento dei lavori: le somme, già trasferite nelle casse dell’ente locale – in qualità di titolare degli interventi iniziati oltre una decina di anni fa – per un importo di 140.000 euro, consentiranno nei mesi a venire un’efficace integrazione dell’orto botanico all’interno del Centro di Stagnali.