Torino: IV regata dei parchi nazionali
QUANDO I SOGNI SI AVVERANO!
Ho sempre ritenuto i sogni imposture della realtà, a volte però questa mia credenza è stata smentita come in occasione della IV Regata dei Parchi Nazionali svoltasi a Torino il 2 giugno 2001.
di Salvatore Faggiani
Il sogno di ogni ragazzo che pratica una disciplina sportiva è quello di potersi misurare contro i campioni della propria specialità sportiva.
Per chi pratica il calcio il sogno è scendere nel rettangolo di gioco e sfidare i Pelè, i Maradona, i Platini, i Del Piero, i Totti e i Messi;
per chi ama il ciclismo è partecipare ad una competizione insieme ai Bartali, ai Coppi, ai Mercks, ai Gimondi e ai Pantani.
Per i ragazzi che si dedicano al canottaggio, il sogno sono i fratelli Giuseppe e Carmine Abbagnale.
Quando il sogno poi si concretizza, per qualsiasi ragazzo è il raggiungimento di un traguardo di annosi impegni e l’appagamento dopo tanto sudore e tanta fatica.
Per Gabriele Del Gaudio (capovoga), Marco Sangio (secondo remo), Gianfilippo Sale (terzo remo), Adriano Faggiani (prodiere) e Andrea Fenu (timoniere) il sogno è diventato realtà sulle acque del Po, a Torino, nella quarta regata dei Parchi nazionali.
La regata si è svolta nel tratto Cerea-Murazzi. Un sogno diventato sempre più esaltante man mano che diminuivano gli armi che avrebbero potuto incrociare i loro remi con la Canottieri Stabia (Parco nazionale del Vesuvio). Su una jole a quattro remi della Marina Militare di La Maddalena i quattro ragazzi del Centro sportivo di Marisardegna hanno difeso vittoriosamente i colori del Parco dell’Arcipelago maddalenino, battendo via via tutti gli equipaggi che scendevano in barca contro di loro, suscitando l’incredula ammirazione del numeroso pubblico e degli avversari che si sono dovuti arrendere al loro impeto e alla loro bravura: l’equipaggio della Guardia Forestale di Sabaudia (parco nazionale Circeo) in semifinale e nella finale la società canottieri Caprera (Parco nazionale Pallanza) terza classificata alle spalle dei ragazzi di Marisardegna, che nulla hanno potuto contro quella che, nonostante l’età, può essere considerata una vera leggenda del canottaggio: i fratelli Giuseppe e Carmine Abbagnale che insieme a Carmine Somma, Antonio Vescovo e il timoniere Antonio Cirillo della Canottieri Stabia hanno vinto la quarta edizione della regata torinese.
Certo non ci fossero stati i «fratelloni d’Italia» i ragazzi allenati da Nicola Calaresu avrebbero vinto ma, sicuramente, aver lottato contro di loro per una vittoria sportiva per i canottieri maddalenini è stato certamente più appagante.
In un coro spesso non manca una nota stonata, e in questo coro la «stecca» è arrivata ad opera del Parco dell’Arcipelago di La Maddalena che ha ignorato manifestazione, risultato e sudore ripresi con larga evidenza dalla Rai, dalle radio private, dai giornali (La Stampa, La Repubblica, testate locali), Ansa Agi, ecc.
Grazie alla concretezza e alla professionalità dei suoi uomini la Sezione Canottaggio di Marisardegna è riuscita a portare cinque ragazzi, tre dei quali maddalenini, là dove solo i sogni riescono ad arrivare.